Mercoledì 17 Aprile 2024

Neil Gaiman porta la saga di Gormenghast in TV: una sfida enorme

Scritta da Mervyn Peake, la saga di Gormenghast è paragonata da molti a quella del 'Signore degli Anelli': prossimamente arriverà su piccolo schermo

Un'illustrazione del castello di Gormenghast – Foto: Mervyn Peake/Eyre & Spottiswoode

Un'illustrazione del castello di Gormenghast – Foto: Mervyn Peake/Eyre & Spottiswoode

Lo scrittore inglese Neil Gaiman, uno dei nomi più celebri della letteratura contemporanea, si è imbarcato in un'impresa difficilissima: produrre una serie TV a partire dalla saga di Gormenghast, scritta e illustrata da Mervyn Peake e, secondo pareri autorevolissimi come quello di Harold Bloom, migliore della trilogia del 'Signore degli Anelli' di Tolkien. Il progetto nasconde però insidie. NEIL GAIMAN E LA SAGA DI GORMENGHAST La saga di Gormenghast è una trilogia di romanzi composta da 'Tito di Gormenghast' (1946), 'Gormenghast' (1950) e 'Via da Gormenghast' (1959), cui possiamo aggiungere 'Titus Awakes', quarto libro della serie che lo scrittore Mervyn Peake non riuscì a completare a causa di una malattia neurodegenerativa e successivamente della morte: venne terminato dalla moglie Maeve Gilmore e pubblicato nel 2011. Neil Gaiman sta pensando all'adattamento sin dal 2015: all'epoca puntava al grande schermo, mentre ora è in trattative per una serie TV da gestire insieme allo sceneggiatore Akiva Goldsman (Oscar per 'A Beautiful Mind'). LA SAGA DI GORMENGHAST: DI COSA SI TRATTA Nonostante nel corso della storia non compaiano alcuni elementi tipici del genere fantasy, come la magia e la presenza di razze diverse da quella umana, la saga di Gormenghast viene comunque incasellata nel genere del fantasy gotico. La ragione principale è la natura dell'immenso castello di Gormenghast, che sorge al centro di una regione inospitale ed è talmente vasto da contenere un'intera struttura sociale. Molti dei suoi abitanti non l'hanno mai visitato nella sua interezza e praticamente nessuno è mai andato oltre le sue possenti mura. Proprio i vari rappresentanti della comunità di Gormenghast, insieme ai riti millenari che ne regolano la vita, sono i protagonisti della saga. PERCHÉ È DIFFICILE ADATTARLA? Volendo rintracciare un protagonista principale, potremmo guardare al personaggio di Tito, l'erede al trono del Casato de' Lamenti che da secoli guida Gormenghast: lo incontriamo il giorno della sua nascita e poi lo seguiamo nella crescita e soprattutto mentre affronta il contrasto fra i doveri sociali che lo attendono e il desiderio di libertà personale che lo infiamma. Un adattamento televisivo potrebbe appoggiarsi su questa linea narrativa, però rischierebbe di risultare troppo scarno: quella di Gormenghast è infatti una trama corale e questo conduce a un'ampiezza narrativa che non può essere trascurata. UNA SOLUZIONE ALLA GAME OF THRONES? Proprio il passaggio dal grande al piccolo schermo potrebbe essere la chiave di volta: anzi, viene da domandarsi come mai un narratore esperto come Neil Gaiman abbia in prima battuta puntato proprio sul cinema, che per sua natura è meno pratico quando si tratta di trame corali (a meno di non immaginare in partenza un franchise enorme, come accaduto con i supereroi Marvel, cosa che però necessita sin da subito di investimenti colossali). Come insegna 'Game of Thrones', la formula televisiva si presta decisamente meglio a una narrazione a più voci, dunque bene così. Tra l'altro, nel 2000 BBC produsse una miniserie TV con Christopher Lee e Jonathan Rhys Meyers, intitolata 'Gormenghast': notizia che conferma la bontà del formato televisivo e che forse spiega come mai Gaiman inizialmente pensasse al grande schermo (forse per differenziare il suo progetto). I TEMPI DI REALIZZAZIONE DELLA SERIE TV Al momento la cordata dei produttori è guidata da FremantleMedia North America e Amazon Studios, che stanno già lavorando alla serie TV tratta dal romanzo 'Buona Apocalisse a tutti', che Neil Gaiman ha scritto insieme a Terry Pratchett. Mancano però dei coproduttori solidi e di conseguenza il progetto resta in stand by. Significa che non possiamo indicare una data di inizio delle riprese, né un'ipotesi sulla messa in onda. Per approfondire: Buona Apocalisse a tutti, con David Tennant e Michael Sheen Leggi anche: - Star Wars Episode IX, Rey e Finn tornano insieme - Indiana Jones interpretato da una donna: Spielberg dice sì - Cargo, il film: Martin Freeman contro l'apocalisse zombie