Bob Dylan, 3 album imprescindibili del Premio Nobel

Ecco una selezione dei dischi fondamentali di Bob Dylan, utili per riscoprire e celebrare il neo eletto Premio Nobel per la Letteratura

Bob Dylan, premio Nobel per la Letteratura - (Foto: Olycom)

Bob Dylan, premio Nobel per la Letteratura - (Foto: Olycom)

Bob Dylan è il primo cantautore ad aver conquistato il Premio Nobel per la Letteratura. La motivazione dell'Accademia di Svezia è la seguente: “Per aver creato nuove espressioni poetiche all'interno della grande tradizione della canzone americana”. Una decisione che più di altre può innescare forse qualche dissenso, ma che comunque conferma l'importante contributo che Dylan ha dato e che continua a dare all'ampio universo della comunicazione lirica, artistica, musicale, poetica e letteraria. 
Un riconoscimento, dunque, che premia soprattutto i testi delle canzoni di Bob Dylan, principale e quasi esclusivo prodotto letterario dell'artista statunitense. 
Per questo motivo, e anche per rendere un omaggio al neo eletto Premio Nobel, abbiamo fatto una piccola selezione di tre suoi dischi che consideriamo imprescindibili per conoscere o riscoprire Bob Dylan.
“The Freewheelin' Bob Dylan” (1963) – Si tratta del secondo album del cantautore americano, il primo realizzato con composizioni interamente sue. Con questo disco, grazie a brani come il celebre Blowin' in the Wind, Dylan inizia a essere considerato (all'età di soli 22 anni) come uno dei portavoce del rinnovamento culturale della gioventù americana, oltre che un artista già estremamente completo.
"Blood on the Tracks" (1975) – Pietra miliare della produzione musicale degli anni Settanta, questo album arriva nella carriera di Dylan dopo una serie di insuccessi, sia di critica che di vendite: una sorta di riscatto, premiato anche con doppio disco di platino negli Stati Uniti. I testi affrontano per lo più il tema della fine di un amore e per molti rappresenterebbero il riflesso della vita privata che in quel periodo stava affrontando Dylan, alle prese con la separazione dalla sua prima moglie Sara Lownds. Ma il cantante non ha mai confermato questa tesi, dichiarando di essersi invece ispirato ai racconti di Anton Cechov. Ad ogni modo, si tratta di un'opera struggente e viva, ricca di dolore e poesia.
“Modern Times” (2006) – È considerato uno dei capolavori dell'attività musicale di Bob Dylan nel nuovo millennio. In questo disco si trovano undici trascinanti brani blues, in cui i vecchi stilemi della tradizione americana vengono reinventati e reinterpretati in una chiave estremamente moderna e attuale. Indimenticabile il brano Thunder on the Mountain, che apre l'album.