Giovedì 18 Aprile 2024

Scoperti a San Valentino gli amanti greci, ancora abbracciati dopo 6mila anni

Il romantico ritrovamento ha pochi precedenti, tra cui quello degli 'amanti di Valdarò: due scheletri di una giovane coppia risalenti al Neolitico, tumulati faccia a faccia e abbracciati, ritrovati in una necropoli scoperta nel 2007 nei pressi di Mantova

Gli amanti abbracciati del neolitico scoperti in Grecia (Ansa)

Gli amanti abbracciati del neolitico scoperti in Grecia (Ansa)

Atene, 14 febbraio 2015 - Con un po' di malignità si potrebbe pensare che non sia un caso, che la notizia della scoperta di due amanti di 6mila anni fa, teneramente abbracciati nell'amore eterno, sia stata resa nota proprio il giorno di San Valentino, ma tant'è: nel vedere i due scheletri di un uomo e una donna, ancora avvinti dall'amore dall'epoca del Neolitico, i cuori teneri si emozionano. I due antichissimi amanti sono stati rinvenuti ieri durante scavi presso la Grotta di Alepotrypa (il "Buco della volpe"), a ovest del villaggio di Mani, nel Peloponneso meridionale. Non si sa ancora come e perché siano morti, ma di certo sappiamo che si amavano. Il romantico ritrovamento - che sinora ha un solo equivalente in Europa negli 'amanti di Valdarò: due scheletri di una giovane coppia risalenti al Neolitico, tumulati faccia a faccia e abbracciati, ritrovati in una necropoli scoperta nel 2007 nei pressi di Mantova - è stato annunciato dalla Sovrintendenza Archeologica ellenica. Un analogo ritrovamento di una coppia, ma di epoca molto più recente, è avvenuto lo scorso settembre nella Cappella di Saint Morrell nel Leicestershire, in Gran Bretagna, dove sono stati rinvenuti due scheletri, risalenti al XIV secolo, che dopo 700 anni si tenevano ancora mano nella mano. 

Grazie al metodo del Carbonio 14, gli scheletri della coppia abbracciata sono stati datati intorno al 3800 a.C., mentre l'analisi del Dna ha confermato che i resti appartenevano a un maschio e a una femmina. Verso il 3200 a.C. un devastante terremoto avrebbe fatto crollare l'ingresso della grotta, sigillando all'interno coloro che vi abitavano. Gli scavi nell'area ebbero inizio in seguito a una scoperta fortuita fatta dagli speleologi Yiannis e Anna Petrocheilos nel 1958 e sono ripresi l'anno scorso sotto l'egida dell'Eforato di Paleoantropologia delle antichità, guidato da George Papathanassopoulos, e della Società speleologica della Grecia settentrionale, che si avvalgono della collaborazione di esperti greci e internazionali.