Zone rosse, Speranza: "Nessuna deroga per 2 settimane". La Calabria impugna l'ordinanza

Dpcm anti Covid: "Informati solo pochi minuti prima della conferenza stampa di Conte". Fontana (Lombardia): "Uno schiaffo". Salvini: "Non ci rassegniamo". Cirio (Piemonte): "Dati vecchi". Ma critiche anche dalla Campania (zona gialla). Brescia: "Non chiudeteci". Speranza: "Polemiche surreali"

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla Camera (Ansa)

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla Camera (Ansa)

Roma, 5 novembre 2020 - Il giorno dopo la firma del nuovo Dpcm con le ulteriori restrizioni per frenare la seconda ondata del Coronavirus in Italia, e la suddivisione delle regioni italiane nelle tre zone, esplode la rabbia di quasi tutte le regioni inserite nella zona rossa (Lombardia, Piemonte, Calabria, Val d'Aosta), quella cioè che prevede di fatto un lockdown simile a quello della primavera. Ma ci sono critiche anche da parte di chi è stato inserito in zona gialla (quella con  le sole restrizioni nazionali): la Campania ad esempio. E cominciano ad arrivare proteste dalle città (da Brescia, dal Lodigiano, dalla Bergamasca ad esempio).

Alle proteste replica il ministro della Salute, Roberto Speranza (che domani,venerdì, riferirà alla Camera): "Le Regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle Regioni. E' surreale che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili".

Parlando con il governatore della Lombardia, Fontana, il ministro ha anche fatto chiarezza sulla durata minima del lockdown per le zone rosse. Ha rivelato Fontana: "L'ordinanza firmata ieri dal ministro Speranza ha decretato la 'zona rossa' in tutto il territorio regionale, senza alcuna possibilità di deroga. Solo successivamente, dopo almeno due settimane, sulla scorta dell'evoluzione della situazione, e' possibile per i presidenti di Regione chiedere delle misure di allentamento per determinati territori. Questa interpretazione del Dpcm mi è stata confermata ieri per telefono dallo stesso ministro"

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Autocertificazione per andare a messa in zona rossa

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Indice Rt: la mappa delle Regioni

Piemonte: "Dati vecchi"

Arrabiatissimo è il governatore del Piemonte, Alberto Cirio: "Ho passato le ore a rileggere i dati, regione per regione, a cercare di capire come e perché il governo abbia deciso di usare misure così diverse per situazioni in fondo molto simili»". Cirio affida ai social il commento: "Voglio che mi si spieghi la logica di queste scelte pretendo dal governo chiarezza". Per il governatore la decisione di inserire il Piemonte nella zona rossa è basata "su dati vecchi di almeno 10 giorni" e a suo giudizio non è stato considerato "il netto miglioramento dell'Rt". Dice di "aver dormito poco", Cirio, e si chiede "perché per Regioni con situazioni gravi si sia usato un metro diverso. Voglio che mi si spieghi la logica di queste scelte".

Diverso l'approccio della sindaca di Torino, Chiara Appendino: "Non è il momento delle polemiche, dobbiamo rimboccarsi le maniche per far uscire Torino e il Piemonte fuori dal lockdown.

Calabria: "Impugneremo l'ordinanza"

La Calabria scende sul piede di guerra. "Impugneremo la nuova ordinanza del Ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale". Il presidente facente funzioni della Giunta della Calabria, Nino Spirlì, va giù duro: "Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del governo e con il commissario Arcuri, al di là della grande disponibilità al dialogo da parte di tutti - aggiunge Spirlì - non hanno prodotto alcuna modifica rispetto alla volontà, evidentemente preconcetta, di chiudere una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d'Aosta".

E' amareggiato, Spirlì: "L'ho appreso con costernazione, rabbia e sgomento. Penso alle decine di migliaia di imprese che saranno costrette a chiudere i battenti forzatamente e, a mio parere, senza un motivo valido; penso ai due milioni di calabresi che si vedono privati delle più elementari libertà personali; mi arrabbio, perché tutto questo poteva essere evitato, se solo il Governo avesse ascoltato i miei ripetuti appelli che, carte alla mano, ho fatto - nei giorni scorsi e fino alle ultime ore - per cercare di convincere chi, in realtà, si era già abbondantemente convinto a prescindere".  In televisione poi rincara la dose: "Qui la gente creperà di fame. Il governo invece di fare le decisioni semaforiche avrebbe dovuto fare una decisione con i 'contro maroni' decidendo che tutta Italia deve comportarsi in un certo modo". E anche lui dice di essere stato informato da Speranza alle 19.59 di mercoledì.

E questa mattina circa 200 persone si sono radunate davanti alla Regione per protestare: "Il popolo ha fame".

Lombardia: "Uno schiaffo"

Durissimo fin da ieri sera il governatore Attilio Fontana: "Le richieste formulate dalla Regione Lombardia non sono state neppure prese in considerazione. Uno schiaffo in faccia alla Lombardia e a tutti i lombardi. Un modo di comportarsi che la mia gente non merita". E oggi interviene anche il leader della Lega, Matteo Salvini: "Fontana l'ha saputo ieri sera (mercoledì, ndr) con un colpo di telefono. Poi parlano di collaborazione... Noi non stiamo solo a lamentarci ovviamente, ci stiamo organizzando da ieri su come evitare questo problema con i sindaci, con gli imprenditori, con i presidi, con gli insegnanti, con il governatore Fontana. Non ci rassegniamo a stare a casa cosi a guardare le previsioni del tempo. Non abusate della pazienda degli italiani." Critico sul meccanismo adottato anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: "Credo che il sistema scelto dal governo per definire le zone gialle, arancioni e rosse sia troppo complesso perchè divide non solo per regioni ma anche per provincie e inoltre è basato sull'Rt e 21 indicatori difficilissimi da decifrare. Io avre scelto un sistema più semplice e uniforme".

Val d'Aosta: "Situazione difficile"

Ieri sera aveva difeso le scelte del governo, il governatore della Valle d'Aosta Erik Lavevaz. "La situazione è difficile e serve una presa di coscienza da parte di tutti. Più saremo attenti nell'applicare le prescrizioni, anche nella vita privata, prima la situazione sanitaria migliorerà e prima torneremo alla normalità. Dobbiamo essere tutti coesi nell'impegnarci al massimo oggi per essere liberi domani". Questa mattina sottolinea: "Le Regioni hanno chiesto di avere i fogli di calcolo utilizzati dal Cts, io l'ho ribadito anche ieri: è importante avere chiarezza sul perché siamo nella zona rossa, anche come elemento di chiarezza nei confronti dei cittadini". Anche Lavevaz afferma di essere stato informato con una telefonata pochi minuti prima della conferenza stampa di Conte.

Alto Adige controcorrente

Alto Adige inn zona gialla ma per il presidente Arno Kompatscher, questa decisione non è supportata dai dati scientifici: la situazione epidemiologica del 25 ottobre presa come punto di riferimento per la decisione del Ministero della salute, secondo la Provincia di Bolzano, risulta essere superata dai fatti. "Rispetto a quella data - spiega Kompatscher - i dati dei contagi in Alto Adige sono fortemente cresciuti".

Campania: "Scelte sempre ritardate"

Pur essendo stata inserita addirittura nella zona gialla, dopo che nei giorni scorsi si ipoptizzava addiriturra la zona rossa, il commento del governatore Vincenzo De Luca è durissimo nei confronti del governo: "Si assumerà la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate",  dice annunciando che lascerà tutte le scuole chiuse. E anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, tuona: "Gli ospedali a Napoli, ed in Campania, sono al collasso. Ambulanze utilizzate come letti di reparto, macchine in fila fuori gli ospedali. Campòania zona gialla? Sconcertante".

De Caro "Da maggio chiediamo parametri certi"

Il sindaco di Bari (Puglia in zona arancione) Antonio Decaro, presidente dedll'Anci, su Rai Radio1 all'interno di Radio anch'io ha detto. "Noi avevamo chiesto da maggio di individuare dei parametri in modo trasparente, in modo da renderci tutti responsabili. Noi lo abbiamo chiesto a maggio nel periodo delle riaperture. Volevamo indicatori certi per dare possibilità alle comunità e ai sindaci di capire e fare aggiustamenti".

Le città / Brescia

La Provincia di Brescia si è fatta portavoce delle richieste dei sindaci affinché Brescia non sia considerata zona rossa. Per questo l'Ente bresciano sta predisponendo un documento, in accordo con l'Associazione Comuni bresciani, da consegnare al ministro Roberto Speranza e al governatore Fontana.