Zone Italia Covid: quando cambiano i colori. Le regioni a rischio (e quelle che sperano)

Lombardia e Piemonte confidano in un alleggerimento delle restrizioni. Veneto e Molise temono la bocciatura, Emilia-Romagna e Marche puntano sul 3 dicembre per tornare 'gialle'

Covid, ultimi dati Iss: la tabella sulle proiezioni dei posti letto

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Roma, 22 novembre 2020. Ancora 5 giorni di attesa nell'Italia del Covid. Le regioni sono alla finestra: per sapere quali saranno le nuove zone rosse, arancioni e gialle bisognerà aspettare venerdì 27 novembre. I dati elaborati dall'Istituto superiore di sanità ridefiniranno, come ogni settimana, la mappa dell'Italia a seconda del rischio Coronavirus. 

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Regioni, la mappa

Il ministero della Salute ha emanato una serie di ordinanze che hanno inserito le regioni un'area di rischio. La classifica viene elaborata incrociando 21 indicatori (dal numero di contagi ai posti letto in terapia intensiva liberi, passando per l'ormai celebre indice Rt). Gialla (rischio moderato): Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto. Arancione (rischio sostenuto): Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria. Rossa (rischio alto): Abruzzo, Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d'Aosta.

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Lombardia e Piemonte verso l'arancione

Per la prima volta da quando l'Italia è stata spezzettata, per alcune regioni potrebbe arrivare la promozione in una zona a minor rischio. Secondo le indiscrezioni, Piemonte e Lombardia potrebbero infatti passare dal rosso all'arancione. Questo significherebbe un allentamento delle norme anti Covid per quasi 15 milioni di italiani che dal 3 novembre stanno di fatto affrontando un lockdown soft.

Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Basilicata verso il rosso

Se per essere promossi bisogna aspettare sempre almeno tre settimane dal momento in cui si è finiti in zona arancione o rossa, la bocciatura – nel caso in cui i dati sulla diffusione dell'epidemia fossero critici – è immediata. Per questo motivo Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Basilicata potrebbe scivolare anche prima di venerdì nelle aree ad alto rischio, se i dati in possesso dell'Istituto superiore di sanità non dovessero mostrare un drastico miglioramento.

Il Veneto e il Molise rischiano un declassamento

La regione guidata da Zaia è stata salvata venerdì scorso (Veneto a rischio zona arancione), ma resta un'osservata speciale. Anche il Molise si trova in una situazione analoga. Da tenere d'occhio, oltre all'indice Rt, il livello di posti letto presenti nei reparti di terapia intensiva.

Cosa succede il 3 dicembre

Le regioni che il 13 novembre sono state declassate, potrebbero tornare in una zona di rischio che prevede meno restrizioni. Secondo gli esperti, possono sperare in una promozione in zona gialla Emilia-Romagna e Marche. Ma per quella data è atteso anche il nuovo Dpcm, che potrebbe radicalmente cambiare la situazione, con un allentamento delle misure a livello nazionale fino alla settimana prima di Natale (contestualmente il governo studia un cashback da 150 euro come misura per incentivare lo shopping sotto le feste) e regole più rigide per evitare che l'epidemia torni a mordere durante le feste.

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