Zona rossa dal 16 gennaio: i dati regione per regione. Veneto ed Emilia Romagna a rischio

Con un tasso settimanale di incidenza superiore a 250 casi per 100mila abitanti si passerebbe in zona rossa: ecco come funziona. Conte riunisce oggi i capidelegazione della maggioranza

Il report dell'Iss con i dati sull'incidenza regione per regione

Il report dell'Iss con i dati sull'incidenza regione per regione

Roma, 10 gennaio 2021 -  Colori delle regioni: dal 16 gennaio si cambia ancora. Il nuovo Dpcm (o decreto) con le misure anti Coronavirus  che sarà emanato dal governo in sostituzione del Dpcm 3 dicembre (qui quando esce e le misure in bilico), conterrà un'ulteriore stretta sui parametri (sono complessivamente 21) che determinano - sulla base di un algoritmo - la collocazione delle regioni nelle tre fasce (gialla, arancione e rossa). Questo perché il virus continua a circolare e il caso Veneto (contagi in netta crescita ma zona gialla per la resilienza del sistema sanitario) impone di abbassare i coefficienti. Per ora sono solo proposte che dovranno passare al vaglio della cabina di regia tra governo e Regioni (un incontro è previsto già lunedì 11 gennaio). Oggi, intanto, alle 17 è previsto un incontro tra il premier Conte e i capidelegazione della maggioranza: sul tavolo proprio il nuovo Dpcm.

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Vediamo quindi di orientarci in questa guida per cercare di capire quali sono le regioni a rischio, tenendo presente che facciamo una valutazione sugli ultimi dati disponibili (e quindi in costante cambiamento) dall'ultimo report settimanale dell'Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute.

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Tasso di incidenza

E' questa la grande novità: secondo una poposta dell'Iss, che sarebbe già approvata dal Comitato tecnico scientifico, nella valutazione entrebbe con primaria importanza un nuovo coefficiente: il livello di incidenza parametrato su 7 giorni. Se cioè si supera quota 250 casi ogni 100mila abitanti scatterebbe in automatico l'ingresso in zona rossa.

Proviamo quindi ad effettuare una simulazione in base agli ultimi dai disponibili. Li troviamo nel report dell'Iss a pagina 12 (che potete consultare e scaricare sopra). Secono quanto si ricava dalla tabella l'unica regione che supera abbondantemnte il coefficiente di 250 è il Veneto con 454,31. Dunque secondo questo criterio sarebbe attualmente l'unica regione a finire automaticamente in rosso. A forte rischio sarebbero altre regioni che invece si avvicinano alla soglia: l'Emilia Romagna (242,44), la Provincia autonoma di Bolzano (231,36), il Friuli Venezia Giulia (205,39), le Marche (201). Oggi l'incidenza media italiana per settimana è di 166,02. Resta da fare una importante precisazione: bisogna vedere se nel Dpcm si farà scattare un automatismo: cioè zona rossa automatica se si supera questo coefficiente, senza tener conto degli altri parametri primo fra tutti l'indice di contagiosità Rt. 

Questo il tasso di tutte le regioni:

Abruzzo 115,95

Basilicata 111,86

Calabria 82,30

Campania 96,72

Emilia Romagna 242,44

Friuli Venezia Giulia 205,39

Lazio 160,63

Liguria 131,03

Lombardia 133,69

Marche 201

Molise 119,76

Piemonte 124,27

Provincia autonoma di Bolzano 231,36

Provincia autonoma di Trento 128,42

Puglia 178,65

Sardegna 78,01

Sicilia 133,52

Toscana 78,95

Umbria 141,66

Valle d'Aosta 117,93

Veneto 454,31

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L'indice Rt

Altro parametro fondamentale resta l'indice di contagiosità Rt. Si era detto che con un indice Rt uguale o superiore a 1,25 si finiva in zona rossa e con un indice uguale o superiopre a 1 in zona aran cione. In realtà così non è stato (la Lombardia ad esempio è in zona arancione nonostante un Rt a 1,27). in questo caso conta la differenza tra dato medio e dato puntuale e anche il combinato disposto con gli altri parametri (qui lo spieghiamo dattagliatamente).

Questo l'indice Rt regione per regione:

Abruzzo: 0,9 (intervallo: 0.83-0.97) Basilicata:0.83 (intervallo: 0.67-1) Calabria: 1.14 (intervallo: 1.04- 1.24) Campania: 0.83 (intervallo: 0.76- 0.89) Emilia-Romagna: 1.05 (intervallo: 1.03-1.08) Friuli Venezia Giulia: 0.91 (intervallo: 0.89-0.95) Lazio: 0.98 (intervallo: 0.94- 1.02) Liguria: 1.02 (intervallo: 0.95- 1.08) Lombardia: 1.27 (intervallo: 1.24- 1.3) Marche: 0.93 (intervallo: 0.82- 1.05) Molise: 1.27 (intervallo: 0.96- 1.63) Piemonte: 0.95 (intervallo: 0.92- 0.99) Provincia autonoma di Bolzano: 0.81 (intervallo: 0.75- 0.89) Provincia autonoma di Trento: 0.85 (intervallo: 0.79- 0.91) Puglia: 1 (intervallo: 0.96- 1.03) Sardegna: 1.02 (intervallo: 0.95- 1.09) Sicilia: 1.04 (intervallo: 0.99- 1.08) Toscana: 0.9 (intervallo: 0.87- 0.95) Umbria: 1.01 (intervallo: 0.95- 1.08) Valle d’Aosta: 1.07 (intervallo: 0.87- 1.27) Veneto: 0.97 (intervallo: 0.96- 0.98)

La fascia bianca

Inoltre è probabile che nel nuovo provvedimento venga istituita dal 16 gennaio anche una fascia bianca (o verde) per le regioni che hanno gli indici migliori: in queste regioni si andrebbe verso la riapertura completa delle attività. I parametri? Forse un indice Rt non superiore a 0,50. Ma è tutto ancora da vedere.