Roma, 12 agosto 2021 - Manca un giorno (oggi giovedì 12 agosto) al consueto monitoraggio Covid dell'Iss del venerdì con i dati su incidenza settimanale di casi ogni 100mila abitanti e tasso di occupazione dei letti nelle terapie intrensive e nei reparti ordinari Covid, i tre parametri decisivi per l'assegnazione delle regioni nelle fasce colorate (bianca, gialla, arancione e rossa). Come abbiamo detto da alcuni giorni a questa parte, entro agosto l'Italia potrebbe tingersi si giallo a macchia di leopardo perché l'incidenza sta salendo e anche i ricoveri. Sicilia, Sardegna, Calabria e anche Lazio sono a rischio, ma in attesa dei dati definitivi di domani - sulla base dei quali la cabina di regia deciderà - possiamo dire, basandoci sul monitoraggio quotidiano dell'Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che domani (venerdì 13 agosto) non dovrebbero esserci ancora cambi di colore: tutta l'Italia resterà verosimilmente bianca anche per la settimana dopo Ferragosto.
Poi ci sono i modelli matematici che invece per il futuro di agosto stilano già delle possibili date per il passaggio in giallo di alcune regioni (qui tutti i dettagli).
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Sommario
- Zona gialla e bianca: i criteri
- Sicilia, Sardegna e Calabria
- Regioni/Incidenza
- Terapie intensive
- Reparti Covid
Calabria rossa nella mappa europea Ecdc
Zona gialla e bianca: i criteri
Il Decreto Covid 23 luglio ha ha ridefinito i criteri dei colori stabilisce che per essere in zona bianca l'incidenza deve essere inferiore a 50 casi per tre settimane consecutive. Qualora sia pari o superiopre a 50 si resta comunque in zona bianca se il tasso di occupazione delle terapie intensive è pari o inferiore nal 10% oppure se il tasso di occupazione dei reparti Covid è pari o in feriore al 15%. Se non ci fosse stata qusta innovazione oggi sarebbero gialle 15 regioni (quelle indicate in grassetto più sotto nei capitolo sui dati regione per regione). Ma così non è perché i dati sui ricoveri, pur in salita (per esempio la Val d'Aosta va al 6% con un aumento del 2%), non raggiungono ancora in nessuna regione (in entrambi i casi) la soglia critica.
Sicilia, Sardegna e Calabria
Veniamo nello specifico alle tre regioni che stanno peggio. La Sicilia ha un'incidenza balzata a 120 ed è a un passo dalla soglia limite per i reparti ordinari (14%) e si sta avvicinando anche al limite per le terapie intensive (8%, + 1%). Difficilmente in un giorno gli ultimi due parametri sforeranno.
Lo stesso dicasi per la Sardegna che l'incidenza maggiore con 146 e supera la soglia per le terapie intensive (11%), ma ancora ha un margine per i ricoveri ordinari (7%). Anche la Calabria resterà bianca: all'incidenza di 66 fanno da corollario un balzo notevole per i ricoveri ordinari (13%, + 2%), ma per fortuna le terapie intesive sono ancora molto basse (2%). Il Lazio ha ancora margine (7% in entrambi i parametri). La Toscana ha un'incidenza altissima (126) ma il sistema ospedaliero regge (terapie intensive e ricoveri entrambi al 5%).
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Regioni / Incidenza
Vediamo ora i dati (media mobile a 7 giorni) dell'incidenza regione per regione. Rispetto a tre giorni fa 16 regioni sono cresciute.
Abruzzo 50
Basilicata 59
Calabria 66
Campania 60
Emilia Romagna 95
Friuli Venezia Giulia 51
Lazio 75
Liguria 65
Lombardia 43
Marche 78
Molise 21
Provincia di Bolzano 40
Provincia di Trento 41
Piemonte 33
Puglia 46
Sardegna 146
Sicilia 120
Toscana 126
Umbria 98
Val d'Aosta 50
Veneto 90
Terapie intensive
Veniamo ora ai dati regione per regione delle terapie intensive. Con dati sostanzialmente stabili rispetto a ieri. Il dato Italia è fermo al 4% (raddoppiato però in una settimana).
Abruzzo 1%
Basilicata 1%
Calabria 2%
Campania 3%
Emilia Romagna 4%
Friuli Venezia Giulia 2%
Lazio 7%
Liguria 6% (- 1%)
Lombardia 2%
Marche 3%)
Molise 3%
Provincia di Bolzano 1% (- 1%)
Provincia di Trento 1%
Piemonte 1%
Puglia 5% (+ 1%)
Sardegna 11%
Sicilia 8% ( + 1%)
Toscana 5%
Umbria 1%
Val d'Aosta 0
Veneto 2%
Reparti Covid
Ora i dati del tasso di occupazione dei reparti Covid ordinari. Il dato Italia è del 5% (aumentato di un punto in una settimana).
Abruzzo 4%
Basilicata 6% (- 1%)
Calabria 13% (+ 2%)
Campania 7%
Emilia Romagna 5%
Friuli Venezia Giulia 2%
Lazio 7%
Liguria 3%
Lombardia 5% (+ 1%)
Marche 4% ( - 1%)
Molise 2%
Provincia di Bolzano 3%
Provincia di Trento 3%
Piemonte 2%
Puglia 5% (+ 1%)
Sardegna 7%
Sicilia 14%
Toscana 5%
Umbria 4%
Val d'Aosta 6% (+ 2%)
Veneto 3%