Zona gialla: Sicilia dal 30 agosto. Ecco cosa succede alle altre regioni

I nuovi dati decisivi: il giorno x per i dati era ieri martedì 24 agosto. Secondo Agenas la Sicilia sfora anche le terapie intensive

Il grafico sulle terapie intensive

Il grafico sulle terapie intensive

Roma, 25 agosto 2021 - Ieri (martedì 24 agosto) era il giorno x per il cambio di colore delle regioni che sarà deciso venerdì 27 agosto dal ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo l'analisi del monitoraggio settimanale Covid dell'Iss da parte della cabina di regia, Giorno x perché gli indicatori decisionali presi in considerazione (tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti Covid ordinari) sono infatti valutati alla data del martedì precedente. Questa settimana quindi, quelli di martedì 24 agosto. E stando alla dashboard aggiornata giornalmente dall'Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) le cose vanno molto male per la Sicilia che in un solo giorno ha fatto un balzo di due punti percentuali delle terapie intensive (qui l'analisi dei dati Agenas) raggiungendo l'11%, quota da zona gialla /sforando anche l'incidenza e il tasso dei reparti ordinari).

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La mappa

 

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Sommario

Zona gialla: i criteri

Per passare dalla zona bianca a quella gialla devono esserci contemporaneamente tre parametri: incidenza settimanale pari o superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti; terapie intensive oltre il 10% e reparti Covid ordinari oltre il 15%.

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Sicilia gialla

Il dato che farà fede per le decisioni di Speranza è quello cristallizzato a ieri (non dovrebbero essere prese in considerazione eventuali oscillazioni da ieri fino a venerdì) e quindi - se il coefficiente fornito da Agenas sarà confermato dai dati del ministero -  la Sicilia da lunedì 30 agosto sarà la prima regione a tornare gialla. Cosa che sembrava fatta anche la settimana scorsa ma allora si verificò una discrepanza sul filo dei decimali tra dati Agenas (10%) e dati ufficiali (9,2%). Stavolta sembra molto più difficile che ciò possa accadere in quanto Agenas fissa un dato dell'11% e anche se fosse aggiornato per eccesso difficilmente arriverebbe alla soglia del 10%. Agenas ha aggiornato i suoi dati alle 18.30 ieri martedì 24 agosto e realizza la sua elaborazione in base al numero dei posti letto secondo la rilevazione del ministro della Salute.

Sardegna col fiato sospeso

Col fiato sospeso la Sardegna che però secondo i dati di Agenas resterebbe bianca. Infatti l'isola sfora non solo l'incidenza ma anche le terapie intensive (11%) ed è ad un passo dalla soglia del 5% dei reparti ordinari (14%). Quindi se quest'ultimo dato troverà conferma dai dati ufficiali la Sardegna per un pelo resterà comunque bianca. Vale la pena di sottolineare che la dasboard di Agenas riporta solo dati 'interi' con probabilmente un arrotondamento. E nel caso della Sardegna davvero si gioca sul filo dei decimali.

Le altre regioni

Nessun problema per tutte le altre regioni che resteranno bianche anche durante la prima settimana di settembre. Quindi è giusto sottolineare che le cose stanno andando meglio rispetto alle previsioni di qualche settimane fa secondo le quali c'era il rischio a fine agosto di trovarsi con parte dell'Italia gialla.

Terapie intensive: i dati

(dati Agenas aggiornati al 24 agosto)

Abruzzo 7%

Basilicata 0 

Calabria 6 (+ 1%)

Campania 4%

Emilia Romagna 7

Friuli Venezia Giulia 6%

Lazio 7%

Liguria 5%

Lombardia 3%

Marche 5% (- 1%)

Molise 3% (- 1%)

Provincia di Bolzano 3%

Provincia di Trento 0% (+1%)

Piemonte 1% (- 1%)

Puglia 5%

Sardegna 11%

Sicilia 11 (+ 2%)

Toscana 7%

Umbria 9% (+ 1%)

Val d'Aosta 0

Veneto 5%

Reparti ordinari: i dati

(Fonte Agenas aggiornati al 24 agosto)

Abruzzo 5%

Basilicata 12% (+1%)

Calabria 15% (+ 1%)

Campania 10% (+ 1%)

Emilia Romagna 6%

Friuli Venezia Giulia 2% (- 2%)

Lazio 8%

Liguria 5%

Lombardia 5%

Marche 6% (+ 1%)

Molise 5% (+ 2%)

Provincia di Bolzano 5%

Provincia di Trento 6% (+1%)

Piemonte 2%

Puglia 8% (+ 1%)

Sardegna 14% (+ 2%)

Sicilia 19

Toscana 8% (+ 1%)

Umbria 8%

Val d'Aosta 5% (- 1%)

Veneto 3%