Zona gialla: ecco le regioni a rischio da qui a Natale

La Calabria potrebbe cambiare colore già lunedì. Lazio, Liguria, Marche, Veneto, Trento 'attenzionate'. I casi di Emilia Romagna e Lombardia

Covid, in aumento i ricoveri in terapia intensiva

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Roma, 9 dicembre 2021 - In crescita per Natale le regioni candidate alla zona gialla. La Calabria rischia di passare in quella fascia già lunedì: registra il 17% di ricoveri ordinari, mentre  i reparti critici sono al 9%. Mentre il bollettino Agenas (l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) segnala sei territori, tra regioni e province autonome – che superano il tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva fissato al 10% per rimanere in zona bianca. Sono Trento (17%, con un balzo del +4% in un giorno), Friuli Venezia Giulia (15%), Lazio, Liguria, Marche e Veneto (al 12%). La soglia del 15% per l’area medica risulta superata da Friuli Venezia Giulia (23%), Valle d’Aosta (22%), Pa di Bolzano (19%) e Calabria (17%). I dati del monitoraggio sono aggiornati all’8 dicembre.

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Chi rischia

Un pacchetto di cinque regioni - Lazio, Liguria, Marche, Veneto e Provincia autonoma di Trento - per i numeri sono quindi sotto osservazione per le prossime settimane. Il presidente del Veneto Luca Zaia dà come possibile il cambio di colore. "Probabilmente entreremo di nuovo in zona gialla. Di per sé, il super green pass ci consente di vivere come prima tranne l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Il problema vero è la zona arancione, ma per il Veneto al momento non vedo rischi". Gli ospedali però vedono ripresentarsi le scene dei mesi più bui della pandemia, con l’incremento di nuovi contagiati ogni giorno. E per questo si stanno riorganizzano, con la conversione dei reparti di medicina e geriatria in aree Covid, e con una nuova stretta su visite ed esami che non siano strettamente urgenti. 

Rischia per Natale anche la Lombardia, sotto soglia ma al limite sia per le intensive (al 9%) che per i ricoveri ordinari (al 13%). Anche se  il governatore Attilio Fontana è certo: "I dati settimanali che domani (venerdì 10 dicembre, ndr) la cabina di monitoraggio di Iss e ministero della Salute valuteranno confermano la Lombardia in zona bianca anche per la prossima settimana”. 

Un punto interrogativo ad ora anche sull'Emilia Romagna, con le terapie intensive  occupate al 9% e i reparti ordinari al 10%.  Ma se nelle regioni grandi i ricoveri si 'muovono' con più lentezza, un caso a parte è la piccola Valle d'Aosta, al 22% di occupazione nei reparti ordinari e al 3% nelle terapie intensive. I numeri sono piccoli, quindi per il salto di colore può bastare poco.

La mappa oggi

Oggi sono in zona gialla l’Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, che potrebbe addirittura rischiare l’arancione nelle prossime settimane. 

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I parametri del giallo

Per far scattare il salto di colore dal bianco al giallo occorrore sforare tre indicatori cruciali: le soglie di occupazione posti letto nei reparti ordinari e in terapia intensiva devono superare rispettivamente 15 e 10%; l’incidenza settimanale dei contagi dev’essere superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti).

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Ospedali

A livello nazionale, il tasso di occupazione di posti letto da parte dei pazienti Covid resta al 10% in area medica (posti letto nei reparti ordinari) e al 9% in area critica (posti letto in terapia intensiva), ma con notevoli differenze regionali. Le intensive sono in crescita in Abruzzo (dove arrivano al 6%), Campania (al 5%), Lazio (al 12%), Pa di Trento (al 17%), in Piemonte (al 7%). Mentre calano in Calabria (al 9%), Friuli Venezia Giulia (al 15%), Umbria (all’8%). I ricoveri in area medica sono in crescita in Calabria (al 17%), Liguria (al 12%), Marche (al 12%), Valle d’Aosta (al 22%). Mentre risultano in calo in Friuli Venezia Giulia (al 23%), Molise (al 6%), nella Pa di Bolzano (al 19%), Veneto (all’11%).

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