Zona gialla e bianca: sette regioni sopra la soglia dell'incidenza. Ecco quali sono

I nuovi criteri per i colori delle regioni. Agenas: in crescita il tasso di occupazione di reparti Covid (3%). Stabili le terapie intensive (2%)

Cresce il tasso di occupazione delle terapie intensive (Ansa)

Cresce il tasso di occupazione delle terapie intensive (Ansa)

Roma, 26 luglio 2021 - A distanza di qualche giorno dall'ultimo Decreto Covid che ha introdotto l'obbligo del Green pass per molte attività e ha ridisegnato i parametri per l'assegnazione delle regioni nelle diverse fasce colorate (bianca, gialla, arancione e rossa), è utlie riepilogare quali sono i nuovi criteri introdotti dal governo Draghi con uno scopo preciso: mantenere l'Italia tutta in zona bianca almeno fino a fine agosto assegnando pertanto una minore importanza all'incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti (dati in crescita) e una maggior rilevanza all'occupazione delle terapie intensive e dei reparti Covid.

Il bollettino del 26 luglio 2021

Sommario

Zona bianca

Si è in zona bianca quando una regione ha un'incidenza settimanale di casi ogni 100mila abitanti sotto i 50 per tre settimane consecutive. Se invece l'incidenza settimanale è pari o superiore a 50 si resta in bianco se si verifica una delle due condizioni: il tasso di opccupazione dei posti letto nei reparti Covid è uguale o inferiore al 15%; il tasso di occupazione delle terapie intensive è pari o inferiore al 10%.

Zona gialla

Si entra in zona gialla quando l'incidenza è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi. Se l'incidenza settimanale è pari o superiore a 150 si resta in zona gialla quando si verifica una delle due situazioni seguenti: il tasso di occupazione del reoparti Covid è uguale o inferiore al 30%; il tasso di occupazione delle terapie intensive è pari o inferiore al 20%.

Zona arancione

Si entra in zona arancione nelle regioni in cui l'incidenza è pari o superore a 150 casi salvo che ricorrano le condizioni previste per le altre zone quanto all'occupazione dei letti.

Zona rossa

La zona rossa scatta quando ci sono 150 o più casi ogni 100mila abitanti la settimana e si verificano entrambe queste condizioni: tasso di occupazione superiore al 40% nei reparti Covid e al 30% nelle terapie intensive.

I nuovi dati dell'incidenza

Considerando la media mobile a 7 giorni, ad oggi (lunedì 26 luglio) sono sette le regioni che superano il limite dei 50 casi: Sardegna (101), Lazio (85), Veneto (79), Sicilia (74), Toscana (70), Umbria (63), Emilia Romagna (60). Tutte queste regioni, a partire dal monitoraggio di venerdì prossimo, dovranno tenere conto anche del tasso di occupazione di reparti Covid e terapie intensive. Tassi che al momento sono ancora molto bassi e quindi ampiamente sotto il limite che garantisce la permanenza in zona bianca.

L'Agenas: "Dati in crescita"

Però, se ancora le percentuali sono basse, non c'è da scherzare. Secondo il monitoraggio dell'Agenas (L'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) si regsitra un aumento dell'occupazione dei reparti Covid che passa l 3% mentre restano stabili le terapie intensive al 2%. E il maggior aumento si registra al sud. In particolare Sardegna e Sicilia hanno l'incremento maggiore delle terapie intensive. Calabria, Campania e Sicilia quelle col maggior incremento dei reparti Covid.

Il Lazio: "Noi lontani dal giallo"

L'assessore regionale alla Sanità della Regione Lazio, Alessi D'Amato, dice: "Escludo che il Lazio torni in zona gialla, siamo molto lontani dai parametri e anche il livello oggi dell'occupazione (dei posti letto negli ospedali, ndr) è 10/12 volte inferiore ai target nazionali che sono stati dati".