Zona gialla, arancione e rossa: i colori delle regioni che possono cambiare dal 3 maggio

La Sardegna potrebbe passare in arancione, la Puglia spera nel giallo, la Valle d'Aosta rischia il rosso

Cena all'aperto in zona gialla (Dire)

Cena all'aperto in zona gialla (Dire)

Roma, 29 aprile 2021 - Tutti in attesa del nuovo possibile cambio dei colori delle regioni che scatta domani: come ogni venerdì la cabina di regia ministero della Salute-Iss-Regioni  analizzerà i dati settimanali e fornirà al ministro della Salute Roberto Speranza il report da cui le relative ordinanze. Pochi cambi previsti, dopo il pieno di regioni gialle la scorsa settimana. Si tratta del primo cambio di colori dopo la parziale riapertura del 26 aprile (qui il calendario), che ha dato un po' di fiato agli italiani stressati dalle restrizioni causa Covid. Vediamo la situazione attuale e i possibili cambi, ricordando che servono almeno 14 giorni con dati migliori per sperare in un passaggio di fascia più clemente. 

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Da tenere sott'occhio è l’incidenza settimanale, cioè il numero dei casi per 100mila abitanti. Piuttosto alta in Valle d'Aosta (247) che quindi potrebbe passare in zona rossa. La Sardegna potrebbe invece passare in arancione (l'incidenza è di 108 casi) e la Puglia in giallo.

Importante anche l'indice Rt nazionale che la scorsa settimana era sceso ancora,e raggiungendo quota 0.81 rispetto allo 0.85 dei sette giorni precedenti (qui tutti gli indici Rt regioni per regione). C'è poi da dire che il monitoraggio di domani non dovrebbe risentire degli effetti delle riaperture scattate il 26 aprile L'appuntamento settimanale con i cambi è molto atteso, anche se secondo il nuovo presidente delle Regioni Massimiliano Fedriga il sistema dei colori, utile nell'autunno scorso, ora dovrebbe essere rimodulato.

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Le regioni gialle e arancioni

Dovrebbero essere confermate, dopo una settimana di ulteriore seppur lenta discesa dei contagi, tutte le  regioni in giallo: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, PA Bolzano, PA Trento, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto.

Al momento le cinque regioni in arancione sono invece Basilicata (rischio moderato, incidenza settimanale 201 casi per centomila abitanti), Calabria (rischio alto, incidenza 152), Sicilia (rischio moderato, incidenza 175), Valle d'Aosta (rischio moderato, incidenza 227) e Puglia, a lungo in bilico, che paga il rischio moderato e soprattutto un'incidenza a 231.

La regola del cambio di colore

Intanto, come dicevamo, sono obbligatorie due settimane "in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive". Poi, per sperare nel giallo, i parametri sono un indice Rt sotto l'1 e un rischio complessivo basso o moderato (che si evince mettendo a confronto 21 parametri).

La Sardegna spera

Spera nell'arancione la Sardegna, unica regione condannata alle ferree restrizioni del  rosso nonostante numeri confortanti (l'Rt era sceso sotto l'1). Ieri ci sono 264 nuovi casi di positività al Coronavirus e due decessi, mentre si tenta un'accelerata sul fronte dei vaccini: ieri sono state somministrate 7.938 dosi, e sono state consegnate altre 60mila dosi Pfizer. La regione è reduce da tre settimane di rosso: i dati in realtà erano da arancione già la scorsa settimana (Rt a 0,97, anche se con rischio alto). Se lo fossero, come probabile, anche nel report di domani (negli ultimi 7 giorni i casi sono in calo del 16% e l'incidenza è a 108 casi per centomila abitanti) la "promozione" in arancione è scontata.

Puglia presto gialla?

La Puglia potrebbe domani abbandonare l'arancione per il giallo. Dagli ultimi dati emerge che nella regione continua il calo dei pazienti Covid ricoverati e si abbassa la pressione sugli ospedali, pur restando ancora ad alti livelli. I positivi al Coronavirus che sono assistiti nelle strutture sanitarie sono oggi 1.916, dopo che per diverse settimane il livello si è mantenuto sopra i 2.100 ricoveri. C'è da dire che la Puglia già venerdì scorso per ore era parsa in bilico tra arancione e giallo. Ora potrebbe finire nella fascia di minor rischio anche se l'incidenza è ancora alta (224 casi per centomila) e il calo negli ultimi giorni sembra essere rallentato: bisognerà attendere la stima dell'indice Rt. 

Valle d'Aosta a rischio rosso

La Valle d'Aosta potrebbe passare  in zona rossa, visti i suoi numeri preoccupanti soprattutto in termini di incidenza, 247 casi per centomila, a un soffio dalla soglia dei 250 che fa scattare il rosso in automatico