Dopo l’apertura di Parigi, gli Stati Uniti chiudono la porta a Kiev sui caccia per contrastare l’invasione russa in Ucraina. Il presidente Joe Biden ha escluso l’opzione rispondendo con un secco "no" alla domanda se fosse favorevole all’invio di F16, subito dopo aver annunciato un prossimo viaggio in Polonia senza specificare se sarà in occasione dell’anniversario della guerra, il 24 febbraio. Dopo la Germania, si allarga quindi il fronte dei contrari ai jet – almeno per ora – al quale si accoda anche Londra. Perché gli aerei britannici "sono estremamente sofisticati e richiedono mesi di addestramento", quindi "crediamo non sia pratico fornirli all’Ucraina", ha tagliato corto Downing Street. Il presidente ucraino Zelensky però non accetta il no: "Ci servono almeno 200 F16". Nel frattempo, Abbas Gallyamov, speechwriter di Vladimir Putin fino al 2010 e profondo conoscitore della sua personalità, in un’intervista alla Cnn svela che lo zar rischia di essere detronizzato da un colpo di Stato entro un anno: "L’economia russa soffre sotto il peso delle sanzioni occidentali, la guerra è persa. I russi cominciano a domandarsi perché stia succedendo tutto questo. E la loro risposta è: ‘Perché siamo governati da un vecchio tiranno’".