Mercoledì 24 Aprile 2024

Zelensky pronto a trattare: "Ma no alla resa" Offerta agli Usa, Mig polacchi verso Kiev

Il presidente ucraino apre al negoziato su Donbass e Crimea. Poi infiamma la Camera dei Comuni citando Churchill: tutti in piedi

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di Alessandro

Farruggia

Su un piatto della bilancia c’è la pace, sull’altro la guerra. Mentre le bombe continuano a cadere sull’Ucraina, giungono interessanti spiragli di compromesso. Il presidente Volodymyr Zelensky – che in videocollegamento al parlamento britannico dice "combatteremo fino alla fine" – accoglie le aperture e concessioni fatte lunedì dal Cremlino e annuncia: è possibile un compromesso su Crimea, Donbass e Nato. È un passo importante, ma la mossa di Biden su gas e petrolio e l’annuncio della Polonia di fornire agli Stati Uniti i suoi 28 Mig 29 perché li giri all’Ucraina - poi rifiutata dagli Usa - rischia di gettare altra benzina sul fuoco.

CREMLINO APRE

ZELENSKY RIBATTE A TONO

"La Russia – ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov – è pronta a fermare le operazioni belliche in Ucraina in un attimo se Kiev accetterà di incorporare la neutralità nella propria Costituzione, riconoscere la Crimea come territorio russo e riconoscere le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk come Stati indipendenti". E ieri Zelensky ha aperto. "Sono disposto a discutere ma non a capitolare. Se parliamo di territori occupati e repubbliche non riconosciute da nessuno – ha detto in una intervista alla tv Abc – possiamo discutere sui come questi territori continueranno a vivere. Per me la domanda chiave è sapere come la gente che vuole essere parte dell’Ucraina vivrà in questi territori, la questione è più complicata di un semplice riconoscimento. Noi non accetteremo un ultimatum". Zelensky ha concesso anche sulla Nato dicendo di aver "raffreddato molto tempo fa" il suo entusiasmo per un’adesione "dopo aver capito che la Nato non è pronta ad accettare l’Ucraina, quest’alleanza ha paura di uno scontro con la Russia". Le trattativa, distinta dai colloqui diretti russo-ucraini in Bielorussia, portata avanti da ’‘facilitatori“ come il premier israeliano Naftali Bennet, va avanti.

DISCORSO EPICO

AL PARLAMENTO INGLESE

Zelensky è intervenuto in videocollegamento al Parlamento inglese, nel quale ha raccontato la lotta contro l’invasione russa e ha concluso citando due capisaldi dell’identità britannica, William Shakespeare e Winston Churchill. "Non volevamo questa guerra. Stiamo resistendo, pur combattendo contro uno dei maggiori eserciti del mondo – ha detto Zelensky affermando che per l’Ucraina, come per l’Amleto shakespeariano – la questione è stata essere o non essere. E la risposta, dopo 12 giorni di guerra, si è rivelata essere". Zelensky ha poi ricalcato il celebre discorso ai Comuni di Churchill del 4 giugno 1940, il "combatteremo sulle spiagge", riadattato dal presidente ucraino alla geografia della sua terra. "Continueremo a combattere a qualunque costo. Combatteremo nelle foreste, nei campi, sulle rive e per le strade", e ha concluso come Churchill. "Non ci arrenderemo e non perderemo, combatteremo fino alla fine, in mare e in aria, lo faremo per difendere la nostra terra a qualunque costo".

AEREI POLACCHI

"A SORPRESA"

Ieri sera i ministri degli Esteri e della Difesa polacchi hanno annuciato a sorpresa che Varsavia concederà all’Ucraina i suoi Mig 29, anche se in maniera indiretta. "Siamo pronti a trasferire gratis la nostra flotta di Mig-29 alla base aerea tedesca di Ramstein, sotto il controllo Usa in vista di una possibile consegna alle forze aree ucraine". Si tratta di 28 F29, 22 monoposto e 6 biposto, 15 dei quali aggiornati e potenziati. La Polonia, che invita gli stati Ue che hanno velivoli simili a imitarla, chiede agli Stati Uniti di "fornirgli velivoli usati con capacità operative simili". Ma Washington esprime "sorpresa" per l’offerta della Polonia di consegnare i loro Mig-29 alla base americana in Germania. "Non ci avevano consultato prima", ha dichiarato la sottosegretaria di Stato Usa, Victoria Nuland. E, nella notte, la cautela diventa un no. L’offerta dei jet dalla Polonia non è sostenibile, fa sapere Washington. Ragionevole pensare infatti che Mosca tenterebbe di bloccare la consegna.