Zelensky commuove Firenze "Aiutateci, difenderete voi stessi"

Migliaia di persone hanno manifestato contro l’aggressione russa. In piazza la sinistra atlantista

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di Paola Fichera

Una piazza da brividi, con i rintocchi delle campane, uno per ogni giorno di guerra, con centinaia di bandiere e le note di Mozart cantate dal coro del Maggio che dalla basilica risuonano sulla folla: una folla di sinistra, di quella sinistra che non ha “equidistanze“ da mostrare, ma che sta dalla parte dell’Ucraina aggredita. Poi un silenzio irreale per ascoltare le parole del presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky o del sindaco di Kiev Vitalij Klyčko. Firenze è scesa in piazza per la pace "contro ogni tipo di ostilità", scandisce dal sagrato di una piazza Santa Croce stracolma, il sindaco Dario Nardella. "Cities with Ukraine" la manifestazione lanciata dallo stesso Nardella come presidente di Eurocities con circa un centinaio di adesioni delle principali città europee, è un evento che parla al mondo. Più che mai con le parole di Zelensky: "Chiedo a voi di ricordare questo numero, 79. Sono i bambini uccisi in questi 17 giorni di guerra in Ucraina". E ancora: "Oggi per noi potrebbe essere l’ultimo momento come lo è stato per i 79 bambini e le 79 famiglie ucraine distrutte da questa guerra russa. Settantanove famiglie che hanno perso la cosa più preziosa e devono continuare a lottare e combattere per il futuro".

La piazza è colorata, illuminata dal sole, ma la preoccupazione e la paura sono negli sguardi di chi si accalca sotto il palco, di chi s’è messo addosso la bandiera della pace e incredulo ascolta parole di morte. "I russi – prosegue il presidente ucraino – distruggono centinaia di asili nido, scuole, quartieri, chiese. Immaginate come possiamo sopravvivere. Bombardano piazze come la vostra dove voi siete ora. La piazza di Karkhiv, la più grande, è stata distrutta da un razzo russo". Poi l’appello che Zelensky ripete da giorni: "Dite a vostri politici di chiudere i cieli sopra l’Ucraina dagli aerei e da razzi russi che hanno ucciso 79 bambini e migliaia di adulti in 17 giorni. Difenderà noi come voi. Questa guerra non è solo contro gli ucraini, ma contro i valori che ci uniscono, contro il nostro modo di vivere". Il collegamento video è intermittente, non importa, la piazza ascolta.

E sotto il maxischermo c’è anche Agrippina, una donna che viene dalla Russia: "Sì, sono russa, ma oggi sono qui come mamma. La guerra non ha giustificazioni. Tutti meritiamo la pace". Accanto a lei il figlio più piccolo gioca con un monopattino e tiene la bandiera ucraina con scritto "no alla guerra". In piazza i leader politici sono tanti. Le fasce tricolori dei sindaci non si contano. "L’Europa non è ancora nata, se non ci uniamo contro l’invasione dell’Ucraina". Lo dice dal sagrato il primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore. Pier Ferdinando Casini, senatore ed ex presidente della Camera, sostiene la grande bandiera gialla e blu stesa sotto il sagrato. "La forza di questa piazza è l’unità – dice il leader del Pd, Enrico Letta – credo che in Italia non ci sia mai stato un momento di unità forte come questo. È una risposta corale bellissima che Firenze dà a tutta Europa". In piazza c’è anche il sindaco di Roma, Gualtieri: "Siamo qui per gridare con il cuore che le armi si fermino".