Writer italiani arrestati in India Scritte sui vagoni, rischiano un anno

I marchigiani e abruzzesi incastrati dalle telecamere in metro: danno da 625 euro. Farnesina in campo

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di Lorenzo

Bianchi

Quattro graffitari italiani sono finiti in carcere a Mumbai, la metropoli indiana che si chiamava Bombay ai tempi della dominazione britannica. Sono accusati di aver istoriato e colorato due vagoni della metropolitana di Ahmedabad, la capitale dello Stato di Gujarat, poche ore prima che un altro tratto della stessa struttura sotterranea venisse inaugurato dal premier Narendra Modi. La sfortunata coincidenza temporale aveva addirittura innescato il sospetto di un’azione terroristica che poi è rapidamente svanito.

I quattro finiti in cella, dopo un’udienza davanti a un magistrato, sono Gianluca Cudini, 24 anni, di Tortoreto in provincia di Teramo, Baldo Sacha, 29 anni, di Monte San Vito in provincia di Ancona, Daniele Stranieri, 21 anni, di Spoltore in provincia di Pescara, e Paolo Capecci, 27 anni, di Grottammare in provincia di Ascoli Piceno. Rischiano, secondo la polizia di Nuova Delhi, la capitale indiana, una multa di 50mila, pari a 625 euro, e un periodo di reclusione che può essere esteso fino a un anno. I fatti risalgono alla notte fra giovedì e venerdì scorso. Secondo la ricostruzione della polizia i quattro sarebbero entrati fra in un deposito della metropolitana di Ahmedabad e avrebbero istoriato i vagoni T-14 e T-15 con la scritta a colori ’Tata’ e i pali elettrici fra le due carrozze con le lettere ’Tas’ che sarebbero le iniziali di ’tagliatelle al sugo’. Secondo il giornale Indian Express i quattro italiani sono stati fermati domenica dalla polizia criminale di Ahmedabad. Un collegio di magistrati ha decretato il loro trasferimento in cella.

I connazionali erano arrivati in India da Dubai con un visto turistico valido un mese. Secondo Indian Express la polizia sospetta lo stesso gruppo per un’incursione fallita in un deposito della metropolitana di Mumbai a Charkop. Il tentativo risalirebbe a lunedì 26 settembre. Alle 4 e 35 – questa la ricostruzione degli investigatori indiani – indossando maschere e abiti neri sarebbero entrati nel locale con due borse e un’asta. Individuati dalle guardie sarebbero fuggiti a gambe levate. L’Azienda per la Sicurezza dello Stato del Maharashtra aveva stilato un rapporto a carico di quattro ignoti per ingresso non consentito in una struttura di trasporti (articoli 447 e 34 del codice penale indiano).

Tutta la scena sarebbe stata registrata da un circuito televisivo interno. Il rapporto preliminare della polizia sull’incursione di Ahmedabad riferisce invece che tre persone avrebbero scavalcato il muro del deposito della metropolitana ’Apparel Park’ a Gomtipur fra le 2 e 37 e le 2 e 52 della notte. Nell’appartamento degli italiani arrestati gli agenti indiani sostengono di aver trovato diverse bombolette spray di diversi colori.

La polizia della capitale sta valutando se esista un collegamento fra i quattro italiani rinchiusi in cella e le scritte apparse nella stazione ’Yamuna bank’ della metropolitana a Nuova Delhi. La vicenda è seguita "in stretto raccordo con la Farnesina e con attenzione" dal consolato generale italiano di Mumbai.