"Vorrei un’altra madre". E la uccide col veleno

La vittima aveva 62 anni, fermata la figlia. Tra le due litigi e rancori da anni. L’accusa: "Le ha messo nitrato di sodio nel té"

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di Cristina Rufini

Nitrato di sodio nel tè. Così sarebbe stata avvelenata Sonia Diolaiti, pensionata di 62 anni, trovata cadavere nel suo appartamento di via Ortigara a Farrera, nella notte tra venerdì e ieri. Uccisa, secondo le accuse della procura, dalla figlia Sara Corcione, 38 anni, che da ieri è in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario. Contestazione formalizzata al termine di un lunghissimo interrogatorio. È stata la figlia stessa, pur in una condizione di evidente ’disagio psichico’ – che dovrà comunque essere valutato e accertato con pienezza da una perizia – ad avere raccontato quanto accaduto qualche giorno fa. Forse mercoledì scorso.

Un delitto di famiglia maturato all’interno di un rapporto difficilissimo tra madre e figlia. Mai decollato e degenerato dopo la morte del padre della presunta assassina e marito della vittima, lo stimato medico del Sant’Anna Stefano Corcione, stroncato nel 2018 a 63 anni da un male. Era lui, a detta dei conoscenti, che teneva insieme quel debole filo che legava madre e figlia. La trentottenne descritta come "una ragazza solitaria, che non parlava quasi mai, anche quando era adolescente". Ai pochi con cui si era confidata nel corso degli anni, pare avesse detto più di una volta: "Vorrei un’altra madre". Vivevano nello stesso condominio: la vittima al primo piano dello stabile, in una delle strade che costeggia lo stadio Mazza, e la presunta assassina al quarto piano. Ed erano proprietarie di altre due abitazioni. Ma non ci sarebbe lo sfondo economico all’origine del delitto, quanto un rancore trasformatosi negli anni in odio.

Il magistrato ha disposto autopsia ed esame tossicologico. "È emersa – ha spiegato l’avvocato Gianni Ricciuti che assiste Corcione – una situazione di disagio psicologico, che necessiterà di ulteriori approfondimenti clinici". La scoperta del cadavere è avvenuta venerdì poco dopo le 23, a seguito dell’allarme lanciato da due amici della vittima che da giorni non riuscivano a mettersi in contatto lei. Quando i vigili del fuoco hanno forzato la porta d’ingresso, la scoperta del cadavere disteso nel corridoio. La figlia è poi stata raggiunta al quarto piano dai carabinieri. Dopo poco il crollo.