di Nino Femiani
Poteva essere una strage se fosse successo qualche ora dopo, quando il parcheggio dell’Ospedale del Mare di Ponticelli (Na) brulica di auto e persone. Un boato da far tremare il quartiere, poi una voragine di 2000 metri quadrati e profonda 15 che ingoia tre vetture, per fortuna senza anima viva a bordo. Un episodio gravissimo, avvenuto a pochi metri da un ospedale inaugurato a fine 2016 e costato uno sproposito, 380 milioni.
Cosa sia successo è ancora da chiarire e le ipotesi che si fanno – uno sprofondamento dovuto alla pioggia, una saturazione del sottosuolo o una falla nei sottosistemi – appaiono, al momento, congetture. In serata il capo dei vigili dice: "Ha ceduto un solaio che reggeva un terrapieno con la vasca di rilascio dell’acqua sanitaria e dell’anticendio. Il terrapieno poggia su un secondo solaio, non sappiamo quanto reggerà". Probabilmente il terrapieno della vasca non era stato progettato per reggere tutto quel peso.
Tutto avviene tra le 6,30 e le 6,45 quando uno schianto sordo sveglia gli abitanti delle case popolari di Ponticelli e le centinaia di pazienti ricoverati nel nosocomio. In tanti si affacciano alle finestre: il parcheggio non c’è più, l’area asfaltata è scomparsa in un buco riempito di fumo. L’ospedale resta senza energia elettrica e acqua e occorre il lavoro di tre squadre di vigili del fuoco e di due di ABC, la società idrica, per ripristinare in nottata la fornitura di acqua nell’ospedale con un by-pass. L’erogazione elettrica, invece, avviene con i gruppi elettrogeni.
Si provvede a evacuare i sei ospiti del Covid-residence, il cui ingresso è al limite della voragine, mentre i pompieri iniziano a verificare con un drone i danni e il pm Simona Di Monte apre un fascicolo.
Poco prima delle 9 arriva anche il governatore Vincenzo De Luca: "Questo ospedale è stato progettato 15-20 anni fa, ce lo siamo ritrovato incompleto e lo abbiamo completato. È un problema idrogeologico, ne prendiamo atto".