Giovedì 25 Aprile 2024

Voragine all’ospedale a Napoli Il parcheggio sprofonda di 15 metri

Cede il terreno, paura nelle corsie: poteva essere una strage. Indaga la procura

Migration

di Nino Femiani

Poteva essere una strage se fosse successo qualche ora dopo, quando il parcheggio dell’Ospedale del Mare di Ponticelli (Na) brulica di auto e persone. Un boato da far tremare il quartiere, poi una voragine di 2000 metri quadrati e profonda 15 che ingoia tre vetture, per fortuna senza anima viva a bordo. Un episodio gravissimo, avvenuto a pochi metri da un ospedale inaugurato a fine 2016 e costato uno sproposito, 380 milioni.

Cosa sia successo è ancora da chiarire e le ipotesi che si fanno – uno sprofondamento dovuto alla pioggia, una saturazione del sottosuolo o una falla nei sottosistemi – appaiono, al momento, congetture. In serata il capo dei vigili dice: "Ha ceduto un solaio che reggeva un terrapieno con la vasca di rilascio dell’acqua sanitaria e dell’anticendio. Il terrapieno poggia su un secondo solaio, non sappiamo quanto reggerà". Probabilmente il terrapieno della vasca non era stato progettato per reggere tutto quel peso.

Tutto avviene tra le 6,30 e le 6,45 quando uno schianto sordo sveglia gli abitanti delle case popolari di Ponticelli e le centinaia di pazienti ricoverati nel nosocomio. In tanti si affacciano alle finestre: il parcheggio non c’è più, l’area asfaltata è scomparsa in un buco riempito di fumo. L’ospedale resta senza energia elettrica e acqua e occorre il lavoro di tre squadre di vigili del fuoco e di due di ABC, la società idrica, per ripristinare in nottata la fornitura di acqua nell’ospedale con un by-pass. L’erogazione elettrica, invece, avviene con i gruppi elettrogeni.

Si provvede a evacuare i sei ospiti del Covid-residence, il cui ingresso è al limite della voragine, mentre i pompieri iniziano a verificare con un drone i danni e il pm Simona Di Monte apre un fascicolo.

Poco prima delle 9 arriva anche il governatore Vincenzo De Luca: "Questo ospedale è stato progettato 15-20 anni fa, ce lo siamo ritrovato incompleto e lo abbiamo completato. È un problema idrogeologico, ne prendiamo atto".