Mercoledì 24 Aprile 2024

Von der Leyen attacca AstraZeneca "Mi fido del loro siero, non dell’azienda"

Il presidente della Commissione Ue: consegne mancate, sull’export serve reciprocità. Moderna e Pfizer molto valide

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di Alessandro Farruggia

L’Europa punta l’indice contro AstraZeneca, e in prospettiva potrebbe escluderla da investimenti nelle prossime campagne vaccinali. La Commissione UE – messa sotto accusa per la cattiva gestione della campagna vaccinale – avverte anche gli stati terzi, Regno Unito in primis: senza reciprocità, bloccheremo l’export di vaccini.

Alla vigilia del verdetto dell’Agenzia europea del farmaco sulla sicurezza del siero anti-Covid di AstraZeneca, che si attende positivo seppur magari condizionato ad avvertenze per soggetti a rischio, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha messo in riga AstraZeneca. "Vediamo differenze nei comportamenti delle case farmaceutiche – ha accusato von der Leyen – Pfizer e BioNTech sono state molto valide, Astra Zeneca no. Ha purtroppo sotto-prodotto e sotto-consegnato e questo ha ridotto in modo doloroso la velocità della campagna di vaccinazione.

Nel primo trimestre AstraZeneca avrebbe dovuto consegnare 90 mln di dosi: hanno dapprima ridotto quella quantità a 40 mln e ora la loro stima è che AstraZeneca consegnerà 30 mln di dosi entro la fine del primo trimestre". Un disastro. Che proseguirà. "Nel secondo trimestre – ha annunciato Von der Leyen – AstraZeneca purtroppo consegnerà solo 70 milioni di dosi, in calo dalle 180 milioni di dosi che si erano impegnati a fornire". Le altre aziende stanno facendo invece tutto sommato la loro parte. "Vediamo che PfizerBioNTech e Moderna – ha sottolineato il presidente della Commissione – stanno rispettando i rispettivi contratti. Per il primo trimestre PfizerBioNTech avrà consegnato 66 mln di dosi, come previsto dal contratto, e Moderna 10 mln, come previsto dal contratto". E questo comportamento non restarà senza conseguenze. "Ci sono società come BioNTech che rispettano i loro impegni e sono affidabili – ha avvertito la presidente – e noi vogliamo investire in queste compagnie affidabili, vogliamo creare partnership di lungo termine, siamo disposti a prenotazioni anticipate di vaccini anche per il futuro".

È un avvertimento ad AstraZeneca, ma, ciò premesso, Von der Leyen ha detto di avere "fiducia nel vaccino AstraZeneca" e di ritenere che oggi "l’Ema chiarirà la situazione" dando l’atteso via libera. "Ora – dice – dobbiamo concentrarci sul secondo trimestre. Riconfermiamo che possiamo raggiungere l’obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione adulta entro fine estate perché è stato approvato un quarto vaccino, il Johnson & Johnson che dovrebbe fornirci 55 milioni di dosi mentre dovrebbero essere confermati i 200 milioni di dosi di PfizerBioNTech e 35 milioni di dosi di Moderna".

La presidente è stata molto dura con i Paesi che non rispettano la reciprocità. "Vogliamo reciprocità e proporzionalità nelle esportazioni dei vaccini anti-Covid – ha detto – e siamo pronti ad usare qualsiasi strumento necessario per ottenerlo. Se la situazione non cambia, dovremo riflettere di far dipendere l’export sul livello di apertura dei Paesi riceventi. E rifletteremo se con i Paesi che hanno tassi più alti di vaccinazioni c’è proporzionalità". E non ha parlato in termini generici. "Dall’UE – ha detto – abbiamo esportato quasi dieci milioni di dosi alla Gran Bretagna, è il primo Paese per l’export dall’UE e nel contratto con Astra Zeneca sono indicati due stabilimenti di produzione britannici come siti da cui attingere per le forniture alla UE. Stiamo ancora aspettando che arrivino dosi dal Regno Unito in modo che ci sia reciprocità". Pronta la replica del ministro degli Esteri britannico, Domic Raab: "Il Regno Unito non limita le esportazioni di vaccini prodotti sul proprio territorio verso i Paesi UE, come ha alluso oggi la presidente della Commissione. Vogliamo spiegazioni".