Vogliono intimidire anche Bonaccini. "Il Covid non esiste, è una truffa"

Due uomini gli hanno consegnato a casa un pacco pieno di rifiuti. La sua reazione: "Qui non si molla"

Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini

Prima l’ex premier Conte, poi il ministro Sepranza, ora il governatore dll’Emilia-Romagna, Stfano Bonaccini. Ultimo, in ordine di tempo, a finire nel mirino di minacce intimidazioni, che non fanno che esasperare un periodo ad altissima tensione non solo sanitaria. Un pacco sospetto, recapitato da due contestatori direttamente a casa del presidente, che ha trasformato la zona residenziale di Campogalliano, nel Modenese, dove Bonaccini vive con la famiglia, in un concentramento di carabiniri.

L’allarme. Alle 14.30, mentre Bonaccini si stava godendo un po’ di pace nel lunedì di Pasqutta, due persone ("mai viste prima") hanno suonato alla porta consgnandogli un pacco tra l mani. Il govrnatore ha parlato con loro pochi scondi, entrambi uomini, uno di quali ha continuato a filmarlo con il cellulare. E il video, in serata, è stato postato sui social – poi rimosso –, cosa ch ha permesso agli inquirenti di identificare i responsabili: due noti ’no mask’ della provincia di Modena.

Secondo le ricostruzioni, non appena Bonaccini si è presentato sulla porta, i due lo avrebbero contestato dicendogli, fra le altre cose, che "gli ospedali sono vuoti" che "si continua a toglire il lavoro alla gente". Poi la coppia si è allontanata, lasciando in dote quel ’regalo’ con i carabinieri che hanno consigliato a Bonaccini ai residenti della zona di non avvicinarsi e restare nelle abitazioni. Solo dopo l’arrivo dei militari, si è capito che la minaccia era innocua per qusto è stato revocato l’intervento degli artificieri antisabotaggio. Sul pacco, semiaprto, era stato appiccicato un foglio con la scritta ‘Frode Covid’ all’interno erano stati mssi sacchetti, salviette e otto pannolini di cui alcuni sporchi.

Solidarità bipartisan. "Continuo a lavorare com sempre. Qui non si molla", il commento dl governatore che in poche ore ha ricevuto decine di messaggi di solidarietà: dal sindaco di Bologna Virginio Merola al segretario di presidenza della Camera Andrea De Maria; da Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, al sindaco leghista di Ferrara Alan Fabbri. Poi un botta risposta su Twitter con il segretario del Pd Enrico Letta. "Tutti con Bonaccini", così il leader dei democratici. E il governatore: "Proveremo a raddoppiare gli sforzi e continuare a fare il nostro dovere".

Il materiale sequestrato è stato inviato ai Ris, sentite anche le famiglie della zona e acquisite le immagini delle telecamere. La svolta in serata con l’identificazione di due grazie al video che ha girato su Facebook. Su decisione delle Prefetture di Modena e Bologna, subito è stata intensificata la vigilanza su Bonaccini famiglia, soprattutto tra casa e Regione. Oggi sarà formalmnte aperto un fascicolo, ma è difficile ipotizzar un reato.

Lunga scia. Bonaccini non è purtroppo il primo esponente dll istituzioni a finire nel mirino per le decisioni prese in questo anno di pandemia. Ci sono quattro indagati per le minacce al ministro della Salute Roberto Speranza: "Invce che il lockdown – una delle mail ricevute – ti ammazziamo la famiglia". Minacce e insulti sul web (già 10 gli indagati) sono state rivolte nei mesi scorsi anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all'ex premier Giusppe Conte, all’ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Proprio pochi giorni fa, la relazione annuale dell’Intelligence aveva messo tutti in guardia: "La pandemia ha causato un’accelerazione delle minacce alla sicurzza nazionale".