Giovedì 18 Aprile 2024

Viviana Parisi, la mamma-dj sparita col figlio. Spunta un’altra auto per la fuga

Messina, i due non si trovano: qualcuno potrebbe averli aiutati ad allontanarsi in macchina dopo l’incidente. Inchiesta per sequestro di persona. Ma lei ha ritirato 500 euro e diceva di voler tornare nella sua casa di Torino

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Nel Messinese la storia si è guadagnata un titolo scontato: il ‘giallo della dj’. Perché la scomparsa di Viviana Parisi, 43 anni, una delle ‘firme’ più note della musica techno, insieme al figlioletto Gioele di 4 anni, ha indossato i galloni del mistero. Lei e il bimbo spariti, inghiottiti in un vuoto che dura da quattro giorni. Un mistero su cui la procura prova a mettere il sigillo di un’ipotesi: sequestro di persona. Un reato che, secondo il codice penale, immagina che qualcuno stia privando Viviana e Gioele della libertà personale, rischiando una pena fino a 12 anni. Ma davvero la dj – che nelle cronache dell’hardstyle è famosa con il nome di ‘Express Viviana’ – è vittima di un’attività delittuosa ordita sull’istante da un sequestratore? O è andata via con qualcuno che conosceva? Originaria di Torino, sui social scriveva di voler tronare a casa e riprendersi la sua vita.

L’impressione è che la donna meditasse da giorni di allontanarsi da casa, dal paesino di Venetico, puntino noto sulla carta geografica solo per la distruzione della flotta di Sesto Pompeo per opera di Ottaviano, dove viveva con il marito Daniele Mondello, anche lui dj, e la famiglia di quest’ultimo. Una scelta che si spiega con due operazioni al bancomat fatte negli ultimi giorni, totale di 500 euro, e una serie di post affidati ai social in cui esprimeva da una parte l’orgoglio di madre, dall’altra la solitudine in cui era precipitata dopo l’epidemia di Coronavirus che aveva bloccato ogni suo lavoro nelle discoteche, relegandola al ruolo di mamma-casalinga. Una condizione che l’aveva fatta scivolare lungo il piano inclinato dell’infelicità con attacchi di panico a cui cercava una risposta bussando ai presidi sanitari.

Il marito Daniele – che mercoledì sera ha lanciato uno struggente appello video – aveva invece continuato con tenacia la sua routine di musicista, forse senza accorgersi dei turbamenti di quella donna a cui, un po’ alla volta, veniva tolto tutto: la terra d’origine (lei è torinese), la musica (aveva venduto i pc con cui mixava le musiche) e il lavoro. Ora lui, sconsolato davanti alla telecamera, dice rivolto a moglie e figlio: "Ti aspetto, ti amo, mi mancate tantissimo".

Eppure sembra difficile credere che non abbia notato, in questi lunghi mesi, le crepe che si erano aperte nel loro rapporto né che possa davvero credere che Viviana sia in fuga solo per paura di un piccolo incidente, senza conseguenze, sulla A20 dove la sua automobile (una Opel Corsa) ha urtato un furgoncino Anas. Si torna quindi alle 10,30 di quel lunedì. ‘Express Viviana’ esce dall’auto con la ruota sgonfia, lasciando borsa con documenti e telefonino.

Qualcuno la vede, forse l’aiuta. Era un parente, un amico, uno sconosciuto? È entrata in un’auto che era sull’A20 o ha davvero scavalcato il guard-rail? E se ha fatto tutto da sola, dove è finita? Come è riuscita a orientarsi nell’arida boscaglia di Caronia che confina con la Statale 113, luogo inospitale "dove neppure Rambo riuscirebbe a sopravvivere" (parole del capo dei vigili del fuoco)? E come sarebbe arrivata a Barcellona o a Giardini Naxos dove una donna dice di averla vista con Gioiele in un parco giochi? E mentre i cani molecolari, i droni e gli elicotteri tornano malinconicamente alla base, balena la convinzione che in quel bosco, Viviana e Gioele, non siano mai entrati.