Giovedì 25 Aprile 2024

Viviana Parisi, la cognata: "Ingoiò diverse pillole". Il legale: "Non tentò suicidio"

Due mesi prima all'ospedale di Barcellona le era stata diagnosticata una forma di "paranoia". Vicino di casa: "Aveva ritirato Gioele dall'asilo": Esami sui vestiti di Viviana

Viviana Parisi e il figlio Gioele Mondello

Viviana Parisi e il figlio Gioele Mondello

Messina, 21 agosto 2020 - Viviana Parisi, la deejay di 43 anni trovata morta lo scorso 8 agosto, ai primi giugno "aveva chiamato il marito Daniele dicendo che si sentiva male, perché aveva ingerito cinque o sei pillole". Il marito Daniele la portò subito "al Policlinico di Messina", dove le venne fatta una flebo. A raccontarlo è Mariella Mondello, la sorella di Daniele Mondello, il marito di Viviana, che confessa: "Non sappiamo se è stato un tentativo di suicidio". A mettere un punto sulla questione è l'avvocato Pietro Venuti: "Viviana non ha tentato il suicidio a giugno". Poi, il legale della famiglia Mondello ha spiegato: "Ha soltanto ripreso dei medicinali che le avevano dato a marzo all'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, forse però ha esagerato con un sovradosaggio. Spero che nessuno voglia speculare anche su questo". Due mesi prima, infatti, il 17 marzo, in pieno lockdown, la donna era stata portata all'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) dove le era stato diagnosticata una forma di "paranoia", secondo quanto risulta scritto su un certificato medico rilasciato dall'ospedale di Barcellona, che la donna teneva nel cruscotto della sua auto. Già ieri il marito Daniele aveva voluto sottolineare che Viviana "negli ultimi periodi non era un cura e non prendeva pillole".

Nel frattempo, è stato eseguito al laboratorio della Polizia scientifica di Palermo l'esame sugli indumenti indossati da Viviana Parisi l'8 agosto, quando è stata trovata morta davanti al traliccio della collina di Caronia. Nel capoluogo siciliano anche il medico legale incaricato dell'autopsia dalla procura di Patti, Elvira Ventura. La dj era completamente vestita, ha spiegato, a eccezione di una scarpa e di un calzino che si erano sfilati dal piede. L'autopsia aveva già fatto emergere fratture compatibili con la caduta dal traliccio, ma lo stato di decomposizione del corpo trovato cinque giorni dopo la scomparsa, rendono necessaria "particolare accortezza. Ogni accertamento è importante". Non ancora fissata, invece, l'autopsia sui resti di Gioele trovati due giorni fa tra la fitta vegetazione, a 200 metri dall'autostrada Messina-Palermo, a poche centinaia di metri dal traliccio: "Non abbiamo ricevuto finora l'incarico", dice il medico legale. Mentre si attende l'esito della comparazione del Dna del papà e del nonno materno con quello estratto dal corpicino. Per i magistrati madre e figlio sarebbero morti nello stesso posto. E domani nuovo sopralluogo nelle aree in cui sono stati trovati i corpi. Come spiega il legale della famiglia Mondello, l'avvocato Venuti, "si tratterà di accertamenti tecnici per verificare alcune dinamiche". Il legale spera che "ci dicano qualcosa in più su quanto possa essere successo". Questa sera alle 21, nella parrocchia Santa Maria del Carmelo di Venetico Marina, si terrà una veglia per Viviana e Gioele a Venetico, paese del Messinese di cui erano originari mamma e figlio, guidata da Don Cleto D'Agostino e dal sindaco Francesco Rizzo.

Nel frattempo, sempre nella giornata il padre di Viviana, Luigino Parisi, ha incontratogli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, per affidare a loro il caso sulla morte della figlia e del nipote. I due legali hanno seguito per anni importanti casi di cronaca nera, come il delitto di Avetrana di Sarah Scazzi, oppure il caso dell'omicidio di Meredith Kercher.

"Covid ha scatenato il delirio di Viviana Parisi. Voleva salvare Gioele. E l’ha ucciso"

Il vicino di casa: "Aveva ritirato Gioele dall'asilo"

"Erano una bella coppia lì vedevo spesso passare accanto al mio showroom. Negli ultimi giorni ho visto che Viviana Parisi era con lo sguardo spento e non sorrideva. Lei era molto attaccata al figlio, forse troppo. Prima dell'emergenza Covid-19 lo aveva ritirato dall'asilo". Lo ha detto Tiziano Pitale residente e commerciante di Venetico, che ha lo Show-room vicino all'abitazione della dj e del marito Daniele Mondello. Due giorni fa c'era anche lui nelle campagne di Caronia a cercare Gioele. "Ho partecipato con mia moglie - ha affermato -, perché mi sono immedesimato nel dolore del padre. Non voglio giudicare le ricerche, ma il posto dove è stato trovato il bambino dicevano che era stato bonificato. Anche io, come l'ex carabiniere, avevo portato come me una piccola falce e un coltello, perché la boscaglia era molto fitta. Ho riunito un gruppetto e ci siamo organizzati per le ricerche". Poi, ha concluso, ho chiesto di recitare una preghiera sperando che Viviana indirizzasse noi e gli altri volontari per poter trovare Gioele". 

L’orrore di Gioele, i suoi resti tra i rovi. Era a trecento metri dal corpo della madre

"Per il battesimo del piccolo Gioele, quattro anni fa, vollero a tutti i costi una bomboniera a forma di nota musicale perché erano legatissimi al lavoro di deejay. E infatti alla fine scelsero un orologio con la nota musicale". Lo racconta Gianfranco Liucci, proprietario di un negozio di bomboniere a Venetico Marina, piccolo centro del messinese dove vivevano Viviana Parisi con il marito Daniele Mondello e il piccolo Gioele. "Camminavano tanto a piedi, erano sempre insieme e affiatati - racconta il commerciante -. Quella volta quando dovevano battezzare il bambino vennero qui e cercavano qualcosa che avesse a che fare con il loro lavoro. Ed andarono via contenti". "Erano una bellissima coppia - ricorda ancora -. Poi quel bambino era proprio bellissimo. Con quegli occhi chiari. Ma non ci conoscevamo molto bene".   E aggiunge: "Era il figlio di tutti".

Il legale: "Viviana su traliccio per cercare il figlio. Poi cade"

"Viviana non si è uccisa e non ha ucciso il piccolo Gioele". Ne è convinto Claudio Mondello, legale e cugino di Daniele Mondello, che su Facebook espone una sua teoria su cosa è accaduto a Caronia. "Il bambino sfugge alla vigilanza della madre - è la sua ricostruzione nel dopo incidente stradale - e si allontana. Forse anche solo di pochi passi. Probabilmente qualcosa, in quello scenario di campagna, attira la sua attenzione oppure lo spaventa. La madre, terrorizzata, cerca disperatamente di trovarlo, ma i suoi tentativi falliscono". Poi "al fine di meglio orientarsi, quindi, decide di salire sul pilone della corrente - aggiunge il post - e guadagnare una posizione di privilegio rispetto al luogo circostante. È vero che il traliccio è posto più in basso rispetto alla collina adiacente, ma è l'unica tipologia di struttura che consenta di guardarsi intorno a 360 gradi. È compatibile, pertanto, con l'idea di chi voglia perlustrare la zona limitrofa; probabilmente (così ipotizzo) per guadagnare il contatto visivo col bambino". "Da quella posizione - ipotizza ancora Claudio Mondello - Viviana, finalmente, rintraccia Gioele: si affretta a scendere, ma, probabilmente per evitare di perdere tempo, ritiene preferibile saltare. Questa scelta le è fatale".

"Da questo punto in poi - conclude il legale - faccio mia la ricostruzione di chi ha restituito Gioele alla propria famiglia: Giuseppe Di Bello, ex brigadiere dei Carabinieri". "È probabile - sottolinea - che il bambino abbia vagato tra i boschi fino al momento in cui è incorso in un incontro funesto (forse un suino nero dei nebrodi; in zona ve ne sono molteplici sia da allevamento che allo stato brado). Quanto sopra deve essere vagliato, in modo accurato e supportato da evidenze tali da rendere impossibile ogni alternativa possibile. Un lavoro - conclude Claudio Mondello - che impone pazienza, rispetto e silenzio".

Lo sfogo di Daniele Mondello: "Lo stavano cercando così mio figlio?"

Il marito di Viviana Parisi e padre di Gioele, dopo il ritrovamento di resti "compatibili con Gioele" nel bosco di Caronia da parte di volontari, si sfoga postando un video su Facebook. "Lo stavano cercando così mio figlio?", scrive Daniele.