E va bene la globalizzazione. E va bene che la pandemia ci ha insegnato come le distanze siano superabili con una qual certa facilità, ma certamente a leggere questa notizia si salta sulla sedia. Satoko Kishimoto, attivista ambientalista, è stata eletta sindaca di Suginami, uno dei 23 ”quartieri speciali“ di Tokyo. Ma la particolarità sta nel fatto che la donna, 47 anni, risiede in Belgio, vale a dire a circa novemila chilometri di distanza. Ha vinto, lei progressista, con uno scarto di voti bassino (circa 200), ma ha vinto stando in Belgio, contro il candidato conservatore e contro le inevitabili critiche per la lontananza. Insomma, la politica sul territorio (da battere "palmo a palmo" come insegnavano i leader politici) ora conta fino a un certo punto. Anche perché Satoko ha battuto l’avversario on line e solo negli ultimi giorni di campagna elettorale è andata in Giappone di persona. L’impegno che l’aspetta non è certo dei più facili. Infatti, Suginami è sì un “quartiere“, ma ha una popolazione di 539.716 abitanti (stando al censimento di qualche anno fa). Ma chi è questa signora che ha sorpreso tutti con il suo exploit? Negli anni Novanta la troviamo nelle prime fila del movimento ambientalista nipponico. Si occupa principalmente del problema dell’acqua. Ne combatte la privatizzazione (tema su cui ha battuto con forza in questa campagna elettorale). Nel 2003 comincia a lavorare con il Tni, il Transnational Institute di Amsterdam in occasione del III World Water Forum che si celebrò a Kyoto. Fondamentale per lei il concetto di "giustizia idrica", un’ipotesi di lavoro che prevede che l’acqua (e altri servizi) siano pubblici. Poi, il trasferimento in Olanda per lavorare al Tni di Amsterdam e quindi in Belgio dieci anni fa. Per la precisione a Leuven, trenta chilometri da Bruxelles, 101.032 abitanti (censimento del 2021), ...
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