Venerdì 19 Aprile 2024

Vittime di una catastrofe La coppia di contadini, l’automobilista senza nome Tutti inghiottiti dalla piena

Da Cesena a Bologna. Il corpo di una 70enne trascinato per 20 chilometri fino al mare. Trovato un cadavere in un’auto invasa dal fango. Un 44enne morto mentre puliva il garage.

di Giovanni Panettiere

Se n’è inghiottite nove di vite il ciclone Minerva. Ognuna con la sua storia, travolta in un attimo dalla furia dell’acqua che sta mettendo in ginocchio l’Emilia Romagna, da Bologna alla provincia di Forlì e Cesena. Il macabro bilancio – si spera definitivo, anche se si cercano ancora dei dispersi – fa di quest’ultimo territorio quello costretto a pagare il conto umano più alto a madre natura: sette vittime alle quali si aggiungono un morto nel Bolognese e uno nel Ravennate.

La corrente impetuosa del fiume Savio ha trascinato per venti chilometri il corpo di una 73enne, Palma Maraldi, recuperato ieri mattina a Zadina, la spiaggia all’ombra della pineta cara alla scrittrice Grazia Deledda che d’estate si affolla di anziani e famiglie con bambini piccoli in cerca di tranquillità. Un luogo di vacanza, non di morte. In un primo momento si credeva fosse il cadavere di una turista tedesca, solo più tardi si è acclarato che la vittima, imprenditrice agricola, risiedeva a Ronta di Cesena assieme al marito. Proprio qui, nella tarda serata di martedì, il cognato aveva trovato l’uomo, Sauro Manuzzi, 69 anni. Respirava ancora. Qualche minuto e lo sforzo profuso per resistere alla fiumana non gli ha lasciato scampo. Poco prima di spirare ha raccontato che la moglie era scivolata nel Savio limaccioso.

Stando alle ricostruzioni, la coppia potrebbe essere stata sommersa dall’acqua dopo essere uscita dall’abitazione per verificare i danni dell’alluvione nella loro azienda nota in zona per la produzione e raccolta di erbe aromatiche, spezie e fiori alimentari. Sempre a Cesena un anziano è morto l’altra sera in zona Ponte Vecchio stroncato da un infarto, mentre a Casale di Calisese, nella mattina di ieri, Riccardo Soldati, 77 anni, è finito schiacciato da un ampio costone della collina franatogli addosso improvvisamente. In quel momento il pensionato si trovava nel giardino di casa, al suo fianco la moglie rimasta incolume.

A Forlì, nel quartiere Romiti completamente allagato dall’esondazione del Montone, si conta il primo decesso in ordine di tempo del ciclone. Martedì sera i vigili del fuoco hanno salvato una donna che chiedeva aiuto da un balcone al piano superiore di un’abitazione vicino all’argine. Una volta entrati in casa per soccorrere anche il marito, rimasto bloccato al piano inferiore, i pompieri lo hanno trovato senza vita. E non ce l’hanno fatta nemmeno l’uomo e la donna – di cui i parenti non avevano notizie da ore –, residenti nel quartier Cava. I sommozzatori dei carabinieri hanno recuperato i loro corpi nella mattinata di ieri.

Non si sa, invece, se sia il cadavere di un uomo o di una donna quello individuato all’interno di un’autovettura tra Solarolo e Castel Bolognese, in provincia di Ravenna. La macchina è invasa dal fango e fino alla tarda serata di ieri non è stato possibile recuperare la salma. Del tutto vani anche i soccorsi per Fabio Scheda, 44enne d’Idice, nel Bolognese, che stava tentando di installare una pompa sommersa per svuotare dall’acqua il garage allagato dalla piena dell’omonimo torrente vicino alla sua abitazione. L’ipotesi è che possa avere perso i sensi a causa della carenza di ossigeno, mentre si stava calando in un pozzetto e sia poi caduto in acqua. A dare l’allarme è stata la moglie, preoccupata per non averlo visto rientrare in casa..