Mercoledì 24 Aprile 2024

Violenze in corsia, sì alla legge Multe e carcere fino a 16 anni

Approvazione più vicina dopo il via libera in Commissione al Senato Sanzioni da 5mila euro

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È più vicina l’approvazione della legge contro le aggressioni in corsia. Il ddl ha ricevuto ieri mattina il via libera all’unanimità in Commissione igiene e sanità del Senato ed è pronto a tornare, per la terza volta, in Aula per il via libera definitivo. Da molto tempo atteso da tutto il comparto della sanità, il provvedimento prevede un inasprimento di pene e sanzioni per chi aggredisce medici o operatori sanitari, campagne informative, un Osservatorio nazionale e una Giornata di sensibilizzazione ad hoc. "Li abbiamo applauditi, osannati, elogiati durante l’emergenza Covid - è il commento del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri - ma questo è un primo passo concreto nel riconoscere loro ciò che subiscono da anni, prima ancora che arrivasse il virus".

Secondo un sondaggio del sindacato Anaao Assomed, il 65% dei medici afferma di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali, soprattutto tra chi lavora al pronto soccorso. Mentre a essere aggrediti sono anche circa 5.000 infermieri l’anno, secondo la Federazioni degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).

Si tratta però di stime. In molti casi, infatti, questi episodi non vengono denunciati. Per arginare questo fenomeno, divenuto vera e propria emergenza di sanità pubblica, il disegno di legge prevede la procedibilità d’ufficio, senza la querela della persona offesa. Il provvedimento, voluto dall’ex ministro Giulia Grillo, aveva già avuto il via libera dell’Aula del Senato e della Camera. Prevede pene fino a 16 anni e sanzioni fino a 5.000 euro per chi aggredisce medici o operatori sanitari in servizio. Prevede poi il monitoraggio dei cosiddetti "eventi sentinella", che spesso anticipano le violenze.