
Don Ciro Panigara è stato arrestato per violenza sessuale su minori
I fedeli di San Paolo, paese di circa quattromila abitanti nella Bassa bresciana, avevano saputo delle sue dimissioni domenica 5 gennaio a messa. Dall’altare, in chiesa, era stata letta una lettera del vescovo Pierantonio Tremolada che annunciava la remissione del mandato da parte di quel parroco brillante e simpatico, affabile e catalizzatore di giovani, arrivato nemmeno tre mesi prima, per non meglio precisati "elementi di criticità", testuali parole, che "consigliano di interrompere immediatamente l’esperienza parrocchiale". Ieri don Ciro Panigara, l’ex parroco di San Paolo appunto, è stato arrestato – ai domiciliari – in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare.
Violenza sessuale aggravata su parrocchiani adolescenti, è la contestazione. La pm Ines Bellesi, supportata dai carabinieri di Borgo San Giacomo e di Verolanuova, ha messo in fila sei presunte vittime di palpeggiamenti attivi e passivi: una sarebbe stata molestata lo scorso dicembre, e cinque dodici anni prima, tra il 2011 e il 2013. Quando il don, 48 anni, originario di Ghedi, elettricista mancato per sua stessa ammissione, folgorato dalla vocazione mentre già si dedicava alla riparazione di spine e impianti, era curato in una parrocchia di Adro. Tutti ragazzini – maschi – tra gli 11 e i 13 anni, i destinatari delle attenzioni ritenute abusi.
La vicenda è venuta a galla solo a fine del 2024 per il coraggio di un giovanissimo che, rotto il muro della vergogna, si è confidato con un’educatrice. Prima, nessuno aveva mai denunciato niente, e nemmeno nell’ultimo caso la famiglia del ragazzino ha sporto formale denuncia. I misteriosi "elementi di criticità" emersi, tali da indurre il don a rimettere il mandato, consistevano proprio nelle rivelazioni dell’adolescente che a suo dire era stato involontariamente spinto a palpeggiare il sacerdote di notte, in una vacanza in oratorio di pochi giorni. Il gruppo dormiva per terra nei sacchi a pelo, il ragazzino non aveva il materassino in gomma. Don Ciro lo avrebbe invitato a trasferirsi sul proprio tappetino per stare comodo. E nel buio si sarebbero verificati gli abusi. L’indomani il ragazzo si è confidato con un’educatrice e con lei, spalleggiato da due parrocchiani, ha affrontato il don. La notizia è arrivata alla Curia, quindi le dimissioni del prete.
Un fulmine a ciel sereno per la comunità di San Paolo. Non per le autorità ecclesiastiche. Don Ciro infatti avrebbe dei precedenti, che gli inquirenti (allertati proprio da quei pubblici "elementi di criticità") sono andati a cercare, rintracciando altre cinque presunte vittime con esperienze-fotocopia. Quando era curato ad Adro, in Franciacorta, il sacerdote le avrebbe prese più volte sulle ginocchia ragazzini per farli giocare al pc e se ne sarebbe approfittato. Allontanato da Adro e dalle attività con i minori nel 2013, don Ciro fu trasferito come cappellano in Poliambulanza. Ma nell’autunno 2024 è tornato a contatto con i ragazzi, da parroco a San Paolo. Sottoposto in precedenza a un percorso interno con uno psicologo, aveva ricevuto un ‘via libera’ al ritorno alle attività. Nessuna tendenza deviante, la conclusione dello specialista. Solo una forma di "immaturità".