Giovedì 25 Aprile 2024

Violenza sessuale "Abusi in classe sull’alunno di 12 anni" Insegnante arrestata

La 38enne è finita ai domiciliari dopo la denuncia della preside: è accusata anche di aver mandato e chiesto foto dal contenuto esplicito. Il gip: "Incapace di frenare gli impulsi, ha soggiogato il ragazzino"

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di Nino Femiani

Baci e seduzioni. E poi messaggini e video inviati in classe e anche in piena notte. Un legame morboso, intrecciato tra i muri di una scuola media di Arpaia (Benevento). Solo che il feeling non è scattato tra due adolescenti della terza media, ma tra una insegnante di 38 anni e il suo allievo 12enne. La storia tra la prof e il suo discepolo, che ha come corollario un intenso scambio di post e fotografie, alcune molto esplicite, era nata a inizio dell’anno e a marzo era ormai nota, tanto da spingere i genitori del ragazzo a presentare una denuncia. Immediato l’intervento di procura, carabinieri e ell’istituzione scolastica. I primi provvedevano al sequestro dello smartphone della docente, l’ufficio scolastico regionale su richiesta del preside (e della stessa docente) interveniva con la sospensione cautelare dalle lezioni. Ieri, lo sviluppo ulteriore della boccaccesca vicenda che, per certi aspetti, fa venire in mente quella fra l’insegnante di inglese e il suo studente quindicenne (all’epoca tredicenne) di Prato.

I carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza del gip Pietro Vinetti che prevede l’applicazione degli arresti domiciliari per l’insegnante e l’accusa di violenza sessuale aggravata: abusando della propria autorità, avrebbe indotto l’alunno a compiere e subire atti sessuali, sia in classe sia virtualmente. La legge italiana vieta relazioni tra uno studente che non abbia compiuto i 16 anni e qualsiasi persona che abbia nei suoi confronti una funzione educativa. Nel caso della docente, inoltre, secondo la denuncia presentata dai genitori, il minore sarebbe diventato il ‘bersaglio’ di una particolare attenzione da parte della professoressa. Il gip nella sua ordinanza cautelare rileva che "approfittando della contiguità fisica in classe nonché dello stato di soggezione del proprio alunno, con un’opera di persuasione sottile e subdola, la prof instaurava con il minore prima un rapporto di ‘predilezione’ in classe poi un intenso rapporto telematico mediante plurime comunicazioni via whatsapp (messaggi, video e audio), inviandogli, e chiedendogli di inviare a sua volta, fotografie a contenuto esplicitamente sessuale, avviando conversazioni di esplicito contenuto sessuale". In questo modo, è convinto il gip Vinetti, la docente avrebbe indotto il minore "a compiere e subire atti sessuali sia in classe che virtualmente, con un intenso scambio whatsapp, in tutte le ore del giorno e soprattutto la sera fino a tarda notte". Una condizione di subordinazione e dipendenza avrebbe spinto lo studente a sottostare agli abusi della prof che lo avrebbe indotto anche a dei giochi erotici.

Secondo quanto emerge dall’ordinanza, l’insegnante non si sarebbe limitata a sesso online, ma avrebbe scambiato con il ragazzo anche baci e toccamenti spinti. Per il gip i domiciliari sono necessari perché "l’indagata è apparsa non in grado di autoregolare i propri impulsi sessuali" e la sola sospensione del rapporto lavorativo "non è sufficiente a prevenire il rischio di contatti personali e telematici con minori" e quindi di reiterazione del reato. Una storia che ha turbato il piccolo centro beneventano con genitori che si schierano sia da parte della docente sia del ragazzo. La prima accusata di aver abusato della confusione adolescenziale, il ragazzo di aver ingigantito alcuni dettagli.