
Anastasia Trofimova, identificata come la donna trovata morta a Villa Pamphili
di Nino Femiani
Dodici giorni dopo, quei corpi nudi, abbandonati nella sterpaglia lurida di Villa PamphilI a Roma, hanno finalmente un nome. La mamma morta è Anastasia Trofimova, che il 21 settembre avrebbe compiuto 29 anni. Era nata a Omsk, il secondo centro per numero di abitanti della Siberia, regione della Federazione russa. La sua bimba si chiamava Andromeda Ford, nata a Malta il 14 giugno del 2024: una settimana dopo essere stata strangolata dall’uomo che si definiva suo padre, avrebbe compiuto un anno.
A diffondere l’identità delle vittime di un giallo raccapricciante è stata la Procura di Roma, grazie alla collaborazione di Fbi e autorità maltesi che hanno comunicato che la giovane donna era atterrata a La Valletta nel settembre 2023 (non era ancora incinta). Vi era arrivata, esibendo un passaporto russo, con l’intenzione di studiare l’inglese. È grazie alle autorità maltesi che hanno incrociato dati, impronte digitali e documenti che si è arrivati a ricostruire un brandello di storia di Anastasia che, nove mesi dopo essere arrivata sull’isola, ha dato alla luce la piccola Andromeda. Proprio presso l’ambasciata statunitense di Malta era stata avviata la pratica di registrazione della bambina, che portava il cognome Ford, uno dei tanti alias usati dal presunto padre, Charles Francis Kaufmann, arrestato in Grecia e noto anche come Rexal Ford o Matteo Capozzi.
L’uomo, arrivato due anni prima, aveva già avuto diverse storie sull’isola interrotte quasi sempre, a detta dei testimoni, in maniera burrascosa visto il suo carattere violento e l’abitudine d alzare il gomito. Anastasia, proveniente da un mondo lontano settemila chilometri, spaesata e senza riferimenti, forse si era fatta abbindolare da quell’uomo più grande di lei, carismatico, che millantava conoscenze nel dorato mondo dello spettacolo. In realtà grazie ad alcune entrature Kauffman aveva ottenuto nel 2020 un finanziamento dal ministero della Cultura di 836mila euro: soldi con i quali avrebbe dovuto realizzare la commedia "Stelle della notte".
Il finanziamento era stato approvato nel 2020 e concesso sotto forma di tax credit (credito d’imposta) a una società di consulenza per la produzione cinematografica italiana. Denaro pubblico per un film che in cinque anni non ha battuto neppure un ciak ma che avrebbe ottenuto il via libera definitivo per la cessione del credito in banca dopo regolare istruttoria di un istituto. "Il fatto che Francis Kaufmann abbia beneficiato indirettamente di 863mila euro di tax credit, raddoppia lo sgomento e la rabbia di fronte a un sistema di finanziamenti al cinema che ha consentito in passato leggerezze e sprechi – dice il ministro della Cultura, Alessandro Giuli –. Non permetteremo più che questo accada".
Il primo passo verso il riconoscimento delle due vittime era arrivato grazie a una segnalazione alla trasmissione di RaiTre ‘Chi l’ha visto?’. "È mia figlia Anastasia: era andata a studiare inglese a Malta, dove ha conosciuto Rexal Ford", aveva detto la donna, che dalla Siberia, aveva riconosciuto il profilo biondo del cadavere trovato il 7 giugno, a meno di 200 metri dal corpo della bimba. Per avvalorare la sua tesi, la signora aveva anche mandato una foto che mostrava chiaramente uno dei tatuaggi diffusi per agevolare il riconoscimento. Il ‘cineasta’, accusato di aver ucciso la bambina e occultato il cadavere di Anastasia, è stato ammanettato a Skiathos: è comparso davanti ai giudici greci con atteggiamento spavaldo, definendo gli italiani "mafiosi" e chiedendo l’estradizione in Usa, dove pure è stato arrestato diverse volte.