Venerdì 19 Aprile 2024

Vietato l’asporto di alcolici dopo le sei di sera Stop ai viaggi fra regioni fino al 15 febbraio

Il governo vara il nuovo Dpcm. Nelle regioni gialle riaprono i musei (solo nei giorni feriali), spiragli a marzo per cinema e palestre. Da domenica quasi tutta l’Italia dovrebbe diventare arancione. Lombardia e Sicilia verso la zona rossa. Stanno meglio Emilia e Veneto

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di Giovanni Rossi

Decreto del governo, Dpcm a firma Conte, ordinanza del ministro della Salute. L’Italia del Covid aggiorna divieti e colori raccordando le norme scadute o in scadenza con le nuove misure già deliberate o in gestazione. Non tutto è già deciso, ma il quadro evolve verso una ulteriore stretta sostanziale di mobilità, attività e servizi a fronte di dati del giorno tuttora preoccupanti: 17.246 nuovi positivi su 160.585 tamponi processati, con una percentuale positivi-tamponi al 10,7% (dal 9% di mercoledì). In lieve aumento i decessi (522), in flessione il saldo delle terapie intensive (-22 da ieri, con 164 nuovi ingressi) e quello dei ricoverati negli altri reparti (-415). Con cifre così è già tanto evitare il "lockdown duro" (la Fondazione Gimbe ad esempio torna a chiederlo).

La cabina di regia sanitaria valuterà i dati fino all’ultimo, ma è altamente probabile che la larga maggioranza delle regioni domenica si ritrovi in zona arancione. Accadrà a "quasi tutte", anticipa il governatore della Liguria Giovanni Toti interpretando "il combinato disposto" delle misure in vista, più penalizzanti anche per i territori con indice Rt sotto 1 ma con livello di ’rischio alto’. Con Rt a 1,25 si andrà invece direttamente in zona rossa.

I "nuovi parametri" di maggior severità comporteranno l’arancione per Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Puglia, Umbria, Marche, Molise, Piemonte, Trentino Alto Adige. In questa fascia al momento sono già inquadrate Calabria, Veneto, Sicilia, Emilia Romagna e Lombardia. L’Emilia Romagna confida di non cambiare colore, anche il Veneto professa ottimismo, mentre Lombardia e Sicilia dovrebbero diventare rosse. "Ipotesi, non certezza", dice il governatore lombardo Attilio Fontana, mentre in Sicilia è lo stesso presidente Nello Musumeci a richiedere il passaggio punitivo. A conti fatti e salvo sorprese, il giallo premierà solo Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta. Nessuna regione, invece, nella zona bianca promessa dal governo ai territori più virtuosi: con 50 casi ogni 100mila abitanti per tre settimane di fila, il mondo tornerebbe quasi alle regole pre-Covid. Un miraggio nell’Italia del confermatissimo coprifuoco dalle 22 alle 5, del divieto di ogni forma di assembramento e dell’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso ogniqualvolta non sia possibile il distanziamento.

Lo stop alla mobilità tra regioni è stato prorogato fino al 15 febbraio con l’eccezione degli spostamenti "motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute", e sempre fatto salvo il diritto al rientro nella propria residenza, abitazione o domicilio. Da domani al 15 marzo varranno i limiti già introdotti nei precedenti decreti: sarà consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata di parenti o amici a un massimo di due persone (escludendo dal computo minori di 14 anni, persone disabili o non autosufficienti): mobilità regionale piena nelle zone gialle, limitata ai comuni nelle aree rosse o arancioni. Restano tuttavia consentiti nelle zone arancioni anche gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, per una distanza non superiore a 30 km, evitando i capoluoghi di provincia.

Bar e ristoranti attendono di conoscere con esattezza la normativa su consegna a domicilio (che resterà sempre possibile) e asporto. L’orientamento appare quello di prevedere l’asporto nei ristoranti, mentre di limitare quello nei bar al solo cibo vietando dopo le 18 la vendita di bevande e alcolici per combattere gli assembramenti. Sempre chiusi gli impianti sciistici fino al 14 febbraio (anche se le Regioni invocano una deroga limitata ai residenti) come anche le palestre e le piscine (fino a marzo), i cinema e i teatri, nelle zone gialle riapriranno finalmente i musei, ma solo nei giorni feriali.