Giovedì 18 Aprile 2024

Vietati i funerali della donna boss Pochi intimi in chiesa per Pupetta

Polemiche sui social per Assunta Maresca . Uccise l’assassino del marito. e minacciò Raffaele Cutolo

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Funerali pubblici vietati dalla Questura per Assunta ’Pupetta’ Maresca. Concessa solo una veloce benedizione della salma ma niente funerali in chiesa per la vedova del boss ’Pascalone ‘e Nola’ ucciso da un sicario che la donna vendicò uccidendo il mandante dell’omicidio del marito nel 1955, quando aveva solo 20 anni. A 86 anni, nonostante i film e le fiction televisive con Manuela Arcuri a lei ispirate e dedicate, e malgrado il ruolo avuto nelle vicende criminali degli anni ‘80, quando in una conferenza stampa minacciò di morte Raffaele Cutolo, l’allora capo della Nuova camorra organizzata, Pupetta Maresca era stata dimenticata e viveva nell’anonimato a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Ma la Questura ha detto no e così l’altro ieri erano non più di una decina le donne che si sono ritrovate nella chiesa di S. Antonio da Padova, dove avrebbero dovuto svolgersi i funerali cancellati, per recitare qualche preghiera di suffragio per una donna dalla vita avventurosa e decisamnete particolare.

Pupetta Maresca aveva portato sempre addosso l’etichetta di donna insofferente alle convenzioni e alla legge. Attrice, cantante, da ragazza anche vincitrice del titolo di miss del paese, rimase incinta e sposò Pasquale Simonetti, detto ’Pascalone ‘e Nola’, il boss dei mercati ortofrutticoli, di cui però rimase vedova pochi mesi dopo il matrimonio. Mentre era in attesa del primo figlio la Maresca sparò ad Antonio Esposito, il mandante dell’omicidio del marito, e fuper questo condannata a 13 anni e 4 mesi di carcere. Tempo dopo la donna si legò sentimentalmente a un altro boss della camorra, Umberto Ammaturo, dal quale ebbe poi altri due gemelli: Roberto e Antonella. Questa nuova fase della sua vita fu però funestata dalla morte del primo figlio, Pasqualino, che ’sparì’ a soli 17 anni, forse vittima di lupara bianca. Dopo le polemiche per il divieto dei funerali, i suoi avvocati, Gennaro e Carlo Pecoraro, hanno protestato per le definizioni di ’boss’ e di ‘prima donna di camorra’ che le sono state attribuite dai media e sui social.

red.int.