7 set 2018
Riconoscimento facciale, come funziona. Il video della polizia
Sono terminate le fasi di sperimentazione e formazione relative al nuovo software della Polizia di Stato denominato ''Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini (S.A.R.I.)'', strumento di supporto alle attività investigative di contrasto al crimine. Il SARI Enterprise consente di effettuare ricerche nella banca dati A.F.I.S., attraverso l'inserimento di un'immagine fotografica di un soggetto ignoto che, elaborata da due algoritmi di riconoscimento facciale, fornisce un elenco di immagini ordinato secondo un grado di similarità. Nell'ipotesi di match, al fine di integrare l'utilità investigativa del risultato con un accertamento tecnico a valenza dibattimentale, è comunque necessaria una comparazione fisionomica effettuata da personale specializzato di Polizia Scientifica. Anche grazie al sistema di riconoscimento facciale due ladri georgiani sono stati arrestati dalla polizia a Brescia. I due sono ritenuti responsabili di un furto in un'abitazione commesso lo scorso 17 luglio. Decisiva, per le indagini condotte dalla Squadra mobile, è stata l'acquisizione delle immagini di una telecamera di video sorveglianza installata all'interno dello stabile che aveva ripreso in azione i due. “I fotogrammi sono stati poi analizzati con l'applicativo in uso alla Polizia Scientifica che permette di confrontare le immagini dei rei con i volti dei milioni di soggetti schedati, restituendo una ristretta platea di sospettati. A completare il quadro indiziario a carico dei due stranieri, domiciliati in provincia di Verona, è stato il ritrovamento degli indumenti indossati durante il furto e l'analisi dei tabulati telefonici”.
7 set 2018