Vicenza, uccide la ex e la nuova compagna. Poi si toglie la vita

La prima vittima, Lidia Miljkovic, era di origini serbe. Il killer, il bosniaco Zlatan Vasiljevic, è stato trovato senza vita in un'auto accanto alla nuova compagna venezuelana. Nella vettura gli artificieri hanno rinvenuto dell'esplosivo. L'uomo era già stato arrestato per maltrattamenti in famiglia

Lidia Miljkovic, la donna di 42 anni uccisa a colpi di pistola in strada a Vicenza

Lidia Miljkovic, la donna di 42 anni uccisa a colpi di pistola in strada a Vicenza

Vicenza, 8 giugno 2022 - Doppio femminicidioVicenza: Lidia Miljkovic, una donna di origini serbe di 42 anni, è stata uccisa per strada a colpi di pistola dall'ex compagno, Zlatan Vasiljevic. Il killer è quindi fuggito armato anche di esplosivi. Poi nel primo pomeriggio, in una piazzola della Tangenziale Ovest di Vicenza, l’uomo si è tolto la vita dopo aver sparato anche alla donna che gli era rimasta accanto, una giovane venezuelana. Nella sua vettura gli artificieri hanno trovato dell'esplosivo, e stanno procedendo al disinnesco.

L'omicidio

Il primo femminicidio del Vicentino è avvenuto nel quartiere periferico Gogna, in via Vigolo, ai piedi dei colli. La donna aveva appena accompagnato a scuola i due figli e aveva ripreso l'auto per dirigersi in via Vigolo. Il corpo della donna è stato trovato riverso sull'asfalto vicino alla vettura con cui era giunta sul posto, forse per un appuntamento con l'omicida. Secondo i primi accertamenti degli investigatori, Vasiljevic, di origini bosniache, aveva iniziato a sparare mentre la donna era ancora dentro la vettura. Alcuni residenti hanno riferito di aver sentito sei spari e che l'uomo, mentre si allontanava, avrebbe fatto esplodere due ordigni.

Le forze dell'ordine cercavano l'omicida da ore con posti di blocco in tutta la provincia. Il Questore Paolo Sartori aveva chiesto anche l'intervento di un elicottero e dei reparti speciali. E dai primi accertamenti è emerso che nei confronti dell'ex compagno era stata emessa nel 2019 un'ordinanza di divieto di avvicinamento alla donna. Per comprendere i fatti gli investigatori stanno ricostruendo i movimenti della donna, che farebbe lavori domestici in alcune villette della zona.

Il corpo del killer e della nuova compagna

La vettura dove sono stati trovati i cadaveri di Vasiljevic, e della giovane compagna venezuelana, era ferma in una sosta della tangenziale. La vettura è stata sottoposta ad accertamenti da parte degli artificieri, che hanno rotto i finestrini e trovato dell'esplosivo. Per oltre due ore hanno operato per disinnescare l'ordigno.

Vasiljevic: già arrestato per maltrattamenti in famiglia

Vasiljevic, si è scoperto, aveva dei precedenti: era stato arrestato il 26 marzo 2019 dai carabinieri di Altavilla Vicenza, dove viveva con Lidia Mijkovic, per reiterati maltrattamenti in famiglia. L'uomo era stato denunciato dalla compagna Lidia. Poi, sempre dal 2019, era stato emesso nei suoi confronti un ordine di non avvicinamento alla donna. 

"Ti cavo gli occhi"

L’ordinanza che al tempo dell'arresto era stata emessa dal Gip del Tribunale era scaturita dopo la denuncia presentata da Lidia ed è un lungo elenco di violenze, perpetrate anche davanti ai figli minori. Una scia di vessazioni che, scrive il giudice, inizia nel 2011. Il giudice elenca alcuni episodi di violenza: a febbraio del 2019, quando Vasiljevic "afferrava per il collo" la moglie, "la spingeva contro il frigorifero della cucina e la minacciava con un coltello" che le infilava in bocca; un mese dopo quando, rientrato ubriaco, l’ha aggredita a letto stringendole il collo "come per strangolarla" e urlando: "ti uccido, ti cavo gli occhi"; ancora, sempre a marzo, quando le diede un colpo al volto "con violenza tale da farla cadere al suolo". Vasiljvic finì in carcere, ma ci rimase poco.

Sindaco Vicenza: "Siamo sgomenti"

Il sindaco di Vicenza Francesco Rucco ha commentato così il drammatico omicidio di questa mattina: "L'amministrazione è sgomenta di fronte a questo nuovo episodio di violenza - dice Rucco - che condanna con forza, certa che le forze dell'ordine si stanno impegnando al massimo per assicurare il responsabile alla giustizia".

"Un brutale assassinio"

"Come si può uccidere a sangue freddo una madre di due figli?". Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, non ha dubbi su quanto accaduto questa mattina in via Vigolo. "Un brutale assassinio che non trova alcuna giustificazione. Un atto bestiale che, nel mentre lascia attoniti per l'efferatezza e assurdità, deve motivare tutti a sostenere con sempre più convincimento la difesa della cultura della legalità, del rispetto e del rifiuto di qualsiasi forma di violenza esercitata sulle donne ingiustificabile espressione di una rozza ignoranza primitiva - ha detto -. Serve una risposta immediata, con una pena esemplare inflitta nel modo più tempestivo possibile dal giudice e fatta scontare fino in fondo".