Rivoluzione Viagra, così è cambiata l'Italia

Vent'anni fa l'avvento del farmaco anti impotenza: la virilità fra piaceri e disastri

Anne Hathaway e Jake Gyllenhaal in una scena del film 'Amore & altri rimedi'

Anne Hathaway e Jake Gyllenhaal in una scena del film 'Amore & altri rimedi'

Roma, 23 marzo 2018 - La pillola blu che ha fatto arrossire compie 20 anni. Nato il 27 marzo 1998 da un caso di serendipity (si cercava un rimedio per l’angina pectoris, ma i pazienti sotto osservazione si sdraiavano imbarazzati sul lettino a pancia in giù), il Viagra ha cambiato le regole dell’amore e fatto impennare le azioni della Pfizer, salvato e sfasciato matrimoni, colonizzato dizionari e barzellette. Hugh Hefner, il fondatore di Playboy morto lo scorso settembre a 91 anni, ha lasciato il mondo contento: "Ringrazio il Viagra che ha creato una rivoluzione simile, per impatto sociale e culturale, a quella della pillola anticoncezionale". È stato il crollo dell’ultimo tabù, non solo la riscossa sessuale dell’anziano (la media dei grandi consumatori è 50-55 anni). Il principio attivo del sildenafil ha illuso un po’ tutti che il problema della virilità potesse risolversi con la chimica, senza dare un’occhiata alla psiche. Convinto addirittura i ragazzini che la pastiglia color puffo fosse innocua come una ricarica telefonica prima della discoteca. Nei licei, durante le ore di educazione sessuale, la domanda cade sempre lì, non sui preservativi. Colpa dell’ansia precoce da prestazione.

E il popolo degli anta? Un medico di base torinese ricorda che anni fa i pazienti entravano circospetti accompagnati dalla moglie e poi facevano shopping in farmacie lontane. Oggi c’è una spavalderia diversa. E giù ricette. Per fare felici a casa, per un festino gay, per stupire la badante. Uno degli effetti collaterali è la proliferazione delle ‘vedove del Viagra’. La professoressa Alessandra Graziottin, direttrice del centro di ginecologia al San Raffaele Resnati di Milano e presidente della Fondazione Graziottin per la cura del dolore della donna, riceve lettere come questa: ‘Mio marito, un bell’uomo di 62 anni, aveva problemi di erezione e io minimizzavo per non umiliarlo. Poi è andato da un urologo di fama che gli ha detto: lei è sanissimo, ma è una Ferrari senza benzina. La pastiglia blu gli ha tolto 20 anni. Nel giro di sei mesi si è innamorato di una ragazza di 37, vuole cominciare una nuova vita e io sono rimasta sola’. La Ferrari, il gran premio della vita. Metafore pesanti. "La donna deve stare in campana molto prima – spiega la professoressa Graziottin – e prendersi cura di sè con uno stile di vita appropriato, utilizzando terapie ormonali su misura. Altrimenti la coppia prende due velocità incompatibili. Lei invecchia, lui accelera".

E comunque tanti auguri al Viagra, che ha portato i riflettori sull’importanza della soddisfazione sessuale: "L’uomo è aiutato da tutti i punti di vista a mantenere perfomance adeguate al desiderio, in una società sempre più laica dove il piacere è diventato l’eccellenza della vita – spiega la Graziottin –. Perché la sua compagna no?". Gli avvocati confermano il gap. Tante mogli in menopausa vengono messe da parte per ragazze più giovani e presentano conti salati in tribunale. Mentre i figli dei vedovi che si risposano fanno causa perché trovano i conti prosciugati. Potere del Viagra. E dei suoi fratelli: i farmaci illegali contro l’impotenza, spesso prodotti in India o in Cina e venduti sul web. In questo caso, il rischio vero è che la Ferrari vada a schiantarsi alla prima curva.