Voghera, viaggio in una città divisa. "Ma non si gira mai armati"

"Non è normale che dobbiamo sentirci insicuri". E c’è chi difende l’assessore. Nei bar e nelle vie però c’è anche chi lo attacca: ossessionato dall’ordine pubblico

Voghera (Ansa)

Voghera (Ansa)

Voghera, 23 luglio 2021 - Da un lato le critiche feroci contro il sindaco e la giunta e le accuse di comportamento irresponsabile verso l’assessore che ha sparato; dall’altro la difesa dell’amministratore agli arresti domiciliari, considerato “paladino” dei cittadini che chiedono tranquillità e sicurezza: "Siamo stufi di aver paura – si legge su Facebook – Non vogliamo diventare il Far West e Adriatici stava lavorando bene". Voghera si divide dopo la morte di Youns El Boussettaoui, l’uomo ucciso in piazza nella cittadina pavese da un colpo partito dalla pistola dell’assessore alla Sicurezza. Una tragedia che ieri, oltre ad occupare le prime pagine dei giornali, era il principale argomento di discussione tra gli abitanti della cittadina pavese, improvvisamente e drammaticamente balzata al centro delle cronache nazionali.

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La sensazione di una città spaccata in due fronti netti è palpabile, anche se una cosa sembra mettere tutti d’accordo: considerare imprudente e sbagliata la scelta di uscire di casa armati, soprattutto quando ad armarsi è una figura istituzionale. Per il resto, sia per strada sia sui social, i commenti si sprecano, conditi da sfumature politiche: "Criticano Adriatici perché è leghista, se era del Pd andava bene? Quando ci fu il caso Bibbiano eravate tutti nascosti, fate pena". "Per me non doveva andare in giro con la pistola – sottolinea un residente del centro storico – perché non ci si fa giustizia da soli, a maggior ragione un rappresentante delle istituzioni non dovrebbe comportarsi così". "Però non è normale neanche che io debba aver paura ad uscire di casa da sola, soprattutto di sera", ribatte una signora.

Il senso di insicurezza è in effetti un tema diffuso: "Spesso non mi sento sicura, in certe zone ci sono sempre persone che bevono e schiamazzano – racconta una donna residente in centro – Io stessa ho subito catcalling da alcuni ubriachi e una signora anziana mi ha chiesto di starle vicina". Molti cittadini esprimono anche simpatia personale per l’assessore Adriatici, giudicato un uomo "spiritoso e appassionato, molto presente sul territorio e attento ai problemi della città", ma c’è anche chi lo liquida come "un fanatico intollerante, ossessionato dal problema della sicurezza" e si augura che "venga fatta giustizia".

Intanto l’assessore si è autosospeso e le sue deleghe sono state assunte ad interim dalla sindaca Paola Garlaschelli. La quale non vuole assolutamente parlare della vicenda: da martedì si è trincerata dietro un muro di mutismo, non replicando alle affermazioni dell’opposizione, che sta valutando di chiedere la sfiducia in Consiglio comunale. Un’idea suggerita non solo dal tragico episodio di martedì e da una recente indagine ancora in corso per presunta corruzione elettorale, che coinvolge un altro esponente della giunta comunale, ma "per la gestione disastrosa dell’amministrazione cittadina che non ha visto realizzata nemmeno una promessa elettorale. Il sindaco ora non può trincerarsi dietro al fatto dell’autosospensione, che giuridicamente non esiste – commenta il capogruppo UDC Nicola Affronti – Finché non c’è un atto ufficiale di dimissioni o di revoca delle deleghe, formalmente il delegato ne rimane titolare. In base alla legge, alla luce dell’esito dell’udienza di convalida potrebbe arrivare un provvedimento del Prefetto". A Voghera lo sontro, politico e non solo, è appena all’inizio.