Viaggi vietati, vacanze in città (al Grand Hotel)

Ferie a km zero: i romagnoli si rifugiano nell’albergo di lusso sotto casa, reso famoso da Amarcord. E prendono il posto di nobili e vip

Alberto Sordi si fa fotografare davanti al Grand Hotel di Rimini

Alberto Sordi si fa fotografare davanti al Grand Hotel di Rimini

Champagne e fragole sono già in camera, quando arrivano i primi ospiti. "Abbiamo messo anche i palloncini rossi, a forma di cuore", sorride il direttore, mentre accoglie le coppie impegnate a fare il check-in. Fuori c’è un vento gelido, le colline sono imbiancate di neve, eppure nell’albergo caro a Fellini sembra estate, tanto è il viavai di clienti. Non c’è una camera libera, neanche a pagarla oro. Ma stavolta i turisti non parlano inglese, russo o tedesco. No, stavolta l’accento è quello di Fellini. Perché al tempo della pandemia, costretti a rinunciare alle vacanze alle Maldive o in altre mete esotiche, i riminesi hanno ’scoperto’ la vacanza a casa loro a un prezzo tutto sommato accessibile. Gli americani la chiamano ‘staycation’. È la vacanza a chilometro zero, vicino a casa appunto. Un fenomeno che ha preso sempre più piede anche a Rimini, per effetto delle restrizioni imposte dalla pandemia. Nella capitale delle vacanze, abituata a ospitare milioni di turisti da ogni parte del mondo, a causa del Covid per ora i turisti sono quelli della porta accanto. Quelli dell’Emilia-Romagna, riminesi compresi. E a San Valentino tante coppie della zona hanno deciso di concedersi una fuga d’amore al Grand Hotel.

Un romantico weekend, tra cena gourmet e spa. E poco importa se la meta è a pochi minuti da casa. In realtà da quando l’albergo a cinque stelle ha riaperto, il 7 gennaio scorso (dopo una breve pausa a Natale), non sono pochi i riminesi che hanno deciso di trascorrere una breve vacanza al Grand Hotel. Tanti durante l’anno frequentano l’albergo felliniano per eventi e cerimonie, "ma pochi conoscevano le camere da letto e gli altri ambienti, o avevano mai provato i nostri servizi. Per loro soggiornare qui è stata un’esperienza", conferma Paola Batani, al timone del gruppo Batani hotel di cui fa parte il Grand Hotel.

Qui dove Fellini era di casa, dove hanno alloggiato Lady Diana e Sharon Stone, il Dalai Lama e tanti capi di Stato, dove Vasco Rossi si rifugia appena può, ora ci sono i riminesi che vogliono mettersi alle spalle, anche solo per un weekend, il Covid e i problemi di ogni giorno. Come Sabrina Conti e Silvano Benelli, arrivati sabato per passare un romantico fine settimana, lontano da tutti e da tutto. Lui ha una piccola azienda metalmeccanica, lei fa la casalinga. "Abbiamo due figli. Siamo stati a lungo chiusi in casa, in quarantena, dopo essere rimasti contagiati dal Covid". Il virus non ha risparmiato nessuno in famiglia, tranne Sabrina. "Non è la prima volta che facciamo un weekend a San Valentino – racconta Silvano –. Ma stavolta avevamo una gran voglia di evadere un po’. Veniamo da un periodo difficile, ci meritavamo questo regalo".

Passare la notte al Grand Hotel per loro è stato un sogno. "Qui tocchi con mano con la magia di Fellini, respiri l’aria di Amarcord e di altri suoi film" dice Sabrina, mentre guarda le fotografie del Maestro appese alle pareti dell’albergo. Per loro è la prima volta al Grand Hotel. In stanza sono stati accolti da champagne e fragole. Alla sera la cena gourmet nella sontuosa sala da pranzo dell’hotel, con un menu a base di gamberi, capesante e risotto allo champagne con ostriche. Hanno messo il vestito buono, come gli altri ospiti, per godersi la romantica cena. "È stato bello poter cenare fuori, di nuovo, dopo tanti mesi", ammettono i due coniugi. Ecco, era quello che mancava di più, a loro e alle altre coppie che hanno trascorso il weekend al Grand Hotel. "Finalmente abbiamo riassaporato il piacere di stare un paio di giorni fuori da casa, di vestirci eleganti per andare a cena", dicono Giovanni e la compagna. Torneremo a viaggiare, ma fino ad allora potremo sognare al Grand Hotel.