Mercoledì 24 Aprile 2024

Via libera alla riforma Cartabia Malumore M5s, scintille Iv-sinistra

Rissa sfiorata in Aula durante l’esame degli ordini del giorno. Il testo ora passa al Senato

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In un clima da ultimo giorno di scuola (o quasi), è stata votata ieri sera dalla Camera la riforma della giustizia: 396 sì, 57 no e tre astenuti. La riforma ora dovrà passare all’esame del Senato, ma la seconda e definitiva lettura di palazzo Madama potrà esserci solo a settembre.

Il voto sul testo finale è arrivato dopo l’esame e il voto dei ben 85 ordini del giorno. Thrilling su due odg. Quello sugli eco-reati, proposto da Rossella Muroni (Verdi), non è passato solo per cinque voti (186 no, 181 sì, 56 astenuti), nonostante il parere contrario messo dal governo. Durissima polemica poi, su un odg sulla responsabilità diretta dei magistrati, presentato da Fd’I: non passa, anche perché il governo dà parere contrario, ma da un lato ricompatta l’intero centrodestra (Lega-FI-Coraggio Italia si astengono), dall’altro provoca una dura polemica tra Iv e Pd-LeU. Iv annuncia libertà di voto, Pd e LeU chiedono "responsabilità" e "lealtà". Giachetti reagisce a brutto muso: "Con che coraggio ce la chiedete?!". Fornaro scatta in piedi per protestare, il Pd pure, Fico deve mettere ordine tra alleati.

Nella notte precedente, invece, quella di lunedì, alle due e mezza di notte, si erano tenuti i due voti di fiducia sulla riforma. Due voti distinti: il primo sull’articolo 1 della legge, che entrerà in vigore subito, e il secondo sulle deleghe al governo che entreranno in vigore solo nel 2022.

I due voti di fiducia hanno avuto esiti identici: sul primo i voti favorevoli sono stati 462, i contrari 55 e un solo astenuto; sul secondo, i sì sono stati 458, 46 i no e un astenuto. Ad animare la seduta, più che i deputati di Fd’I, sono stati, come già domenica, gli ex M5s de "L’Alternativa c’è" che hanno inscenato proteste, esposizione di cartelli e dure contestazioni alla riforma e alla Cartabia. Rientrati tutti, o quasi, i mal di pancia dei 5 Stelle cui Conte aveva chiesto il massimo della "compattezza". Sono stati 16 gli assenti in Aula non in missione tra i deputati del M5s (buona parte assente già nel voto di fiducia della scorsa notte). Nel Movimento, inoltre, in due hanno votato contro il provvedimento: sono Luca Frusone e Giovanni Vianelli. Per la Lega i non partecipanti al voto sono 23, per Forza Italia 26. Dalle parti del Carroccio si spiega che in 13 sono malati o in quarantena e le assenze non derivano da problemi sulla riforma. I non partecipanti al voto, nel Pd sono stati invece 14.

Ettore Maria Colombo