Via Lattea, ecco la nuova mappa. Svelato il DNA della nostra galassia

E' la più dettagliata di sempre. I dati raccolti grazie alla missione Gaia dell'Agenzia spaziale europea

Un'immagine artistica della Via Lattea (Ansa)

Un'immagine artistica della Via Lattea (Ansa)

Roma, 13 giugno 2022 - Ridisegnata la mappa della Via Lattea, grazie missione Gaia dell'Agenzia spaziale europea (Esa) che oggi ha rilasciato il nuovo catalogo, la Data Release 3 (DR3). Dentro sono centenuti dettagli nuovi e approfonditi relativi a quasi due miliardi di stelle della nostra galassia, come ad esempio che le stelle sono sconvolte da terremoti che ne modificano la forma e hanno un Dna che ne racconta la storia, grazie alla firma chimica degli elementi di cui sono fatte.

La maggior parte delle informazioni è stata rilevata dai dati appena pubblicati relativi alla spettroscopia, una tecnica che seziona la luce stellare nei suoi elementi costituenti, come se si trattasse di un arcobaleno. "Risultati straordinari, davvero fantastici", li ha definiti il direttore generale dell'Esa, Josef Aschbacher, nella conferenza stampa di presentazione. Tra i dati (raccolti tra il 25 luglio 2014 e il 28 maggio 2017) rientrano anche sottoinsiemi speciali di stelle, come quelle che cambiano luminosità nel corso del tempo. Inoltre, questa nuova serie di dati riporta il più ampio catalogo mai compilato di stelle binarie, migliaia di oggetti del Sistema Solare, quali asteroidi e lune planetarie, ma anche 1,9 milioni di quasar (sorgenti puntiformi al centro di galassie lontanissime la cui emissione è causata dall'attività del buco nero supermassiccio centrale) e di 2,9 milioni di galassie.

Come detto, una delle scoperte più sorprendenti emerse dai nuovi dati è che Gaia è in grado di rilevare i terremoti stellari, ovvero piccoli movimenti sulla superficie di una stella, che modificano la forma delle stelle, attività per la quale l'osservatorio non era stato concepito in origine. "I terremoti stellari ci insegnano molto sulle stelle, in particolare sul loro funzionamento interno. Gaia sta aprendo una miniera d'oro per la cosiddetta 'astrosismologia' delle stelle massicce", ha sottolineato Conny Aerts della KU Leuven in Belgio, membro della collaborazione Gaia.  "La nostra galassia è un meraviglioso crogiolo di stelle - ha detto Alejandra Recio-Blanco dell'Observatoire de la Côte d'Azur in Francia, membro della collaborazione Gaia -. Questa diversità è estremamente importante, perché ci racconta la storia della formazione della nostra galassia. Rivela i processi di migrazione all'interno della nostra galassia e di accrescimento da galassie esterne. Dimostra inoltre chiaramente che il nostro Sole e di conseguenza noi, apparteniamo a un sistema in continua evoluzione, formatosi grazie all`assemblaggio di stelle e gas di diversa origine".  

Altri documenti pubblicati oggi testimoniano la portata e il potenziale delle scoperte di Gaia. Un nuovo catalogo di stelle binarie presenta la massa e l'evoluzione di oltre 800mila sistemi binari, mentre una nuova indagine sugli asteroidi, che comprende 156mila corpi rocciosi, analizza più a fondo l'origine del nostro Sistema solare. Gaia sta anche rivelando informazioni su 10 milioni di stelle variabili, su misteriose macromolecole presenti nel gas tra le stelle.  

"A differenza di altre missioni mirate a oggetti specifici, Gaia è una missione di ricerca. Ciò significa che Gaia, pur scandagliando più volte l'intero cielo con miliardi di stelle, è destinata a fare scoperte che ad altre missioni più specializzate sfuggirebbero. Questo - ha affermato Timo Prusti, Gaia Project Scientist ESA - è uno dei suoi punti di forza e non vediamo l'ora che la comunità astronomica analizzi i nuovi dati per scoprire sulla nostra galassia e sui suoi dintorni ancora più di quanto avremmo potuto immaginare".