"Via la zona rossa". Scontro Abruzzo-governo

Il governatore: "Noi da oggi siamo arancioni". Ma Roma avverte: se non ritira l’ordinanza, verrà ritenuto responsabile per i nuovi contagi

di Alessandro Belardetti

Si infiamma lo scontro tra la Regine Abruzzo e il governo di Roma. L’Abruzzo, infatti, unica regione ancora rossa, decide in autonomia di tornare arancione da oggi (con un’ordinanza del governatore Marsilio), ma il l’esecutivo rigetta l’istanza: "Bisogna aspettare il 9 dicembre, quando saranno passati i 21 giorni da protocollo". Sarà inviata una lettera di diffida a Marsilio, in cui verrà chiesto di ritirare l’ordinanza. Secondo la messa in mora, se la richiesta non sarà eseguita, la responsabilità di eventuali nuovi contagiati nei luoghi che sarebbero invece dovuti restare chiusi ricadrebbe sotto la diretta responsabilità della Regione Abruzzo. Il governatore abruzzese Marco Marsilio in una nota aveva spiegato che il ministro Speranza "è stato informato prima dell’adozione del provvedimento". Marsilio ha "ritenuto di doversi assumere la responsabilità di evitare che un’applicazione letterale delle norme vigenti provocasse all’Abruzzo un trattamento sproporzionato e dannoso". Ma la precisazione da Roma rallenta di 48 ore la decisione: "La regione Abruzzo aveva anticipato l’ingresso in zona rossa rispetto all’ordinanza del governo. La cabina di regia che monitora i dati di tutte le regioni ha riconosciuto questa anticipazione che avrebbe potuto portare alla zona arancione nella giornata di mercoledì. La scadenza dei 21 giorni è però prevista per mercoledì, non per lunedì. Quindi non c’è avallo su questa ulteriore anticipazione".

Con l’approdo dell’Abruzzo da mercoledì in zona arancione, il Paese entrerà comunque in una nuova fase: nessuna regione sarà più in lockdown. Quelli che ci separano dal 21 dicembre, saranno 14 giorni di passione: l’allarme per gli assembramenti è scattato in tutta Italia, con l’allentamento delle restrizioni. Multe e folla accalcata da Roma a Torino, da Pescara a Napoli. Le riaperture, le luci natalizie e i ristoranti attirano le persone nelle città. Non solo shopping, con altre 5 regioni gialle hanno riaperto oltre 72mila tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi. Sono ancora la metà (47%) gli esercizi commerciali di questo tipo chiusi in Italia, nelle zone rosse e arancioni, per un totale di circa 170mila locali.