"Via il fascio littorio", polemica a Perugia

Nel restauro del mercato coperto riemergono i simboli del regime. Fratoianni (SI) presenta un’interrogazione parlamentare

Il fascio littorio su una parete del mercato coperto di Perugia accanto al simbolo della c

Il fascio littorio su una parete del mercato coperto di Perugia accanto al simbolo della c

"Durante i lavori di restauro, nel ‘nuovo’ Mercato coperto di Perugia sono tornati alla luce due fasci littori coperti da decenni, ed ora fanno bella mostra di sé accanto al simbolo della città. Vogliamo sapere dal governo se intende rimuovere questi simboli del fascismo e collocarli all’interno di un museo, evitando così in ogni modo che il simbolo del partito nazionale fascista possa essere indebitamente accostato al nome, al simbolo e all’immagine della città di Perugia". È bastata questa interrogazione parlamentare del segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, a far scoppiare la bufera e a far sì che il caso – che fin qui aveva solo provocato polemiche cittadine – arrivasse alla ribalta nazionale. "Rimuovere quei fasci littori? Le opere d’arte, di qualunque matrice siano, non si toccano. Gravissimo: la proposta di Fratoianni ricorda molto quello che i talebani hanno fatto e stanno facendo oggi nei confronti dell’arte in Afghanistan", ha replicato Edoardo Sylos Labini.

Ma da dove nasce la storia? Come mai sono ricomparsi quei simboli fascisti? Beh, intanto va ricordato che la struttura mercatale che si trova nel centro storico di Perugia fu realizzata in epoca fascista e inaugurata nel 1932. E durante il restyling di questi mesi il simbolo è riemerso insieme a quello del Grifo. Che fare? "La Soprintendenza – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica, Margherita Scoccia – dato che si tratta di un bene con vincolo diretto, ha fatto un sopralluogo al termine del quale ha valutato a necessità di riportare alla luce sia il fascio littorio che il Grifo". Ma il sospetto sollevato dal Pd umbro è che con l’avvento nel 2014 del centrodestra in Comune (Perugia è stata governata per 70 anni dal partito comunista e da quello socialista), quella sui fasci littori sia stata un’operazione-nostalgica voluta da Lega e Fratelli d’Italia. Ricostruzione che però il sindaco Andrea Romizi (Forza Italia) rifiuta con decisione.

In effetti non è certo il primo fascio littorio che c’è in Italia: basti ad esempio fare un salto a Forlì e notare come siano simboleggiati nei lampioni di una delle principali piazze cittadine. Per non dire dei "fasci su alcune lapidi romane", citate ieri da Vittorio Sgarbi che in replica a Fratoianni ha detto: "Non faccia il talebano, le lasci dove stanno". E Ignazio La Russa, senatore di Fd’I, ha detto la sua in modo ironico: "Perché spostare i fasci littori scoperti a Perugia... vanno distrutti con la dinamite".