Via Crucis con il Papa oscurata dai media cattolici ucraini. Ma Francesco tira dritto

Diecimila persone al Colosseo, una donna russa e una ucraina portano insieme la croce. Cambiato il testo della XIII stazione

Roma, 15 aprile 2022 - Diecimila persone per la Via Crucis con Papa Francesco al Colosseo. Una folla immensa per l'evento che tornava accessibile ai fedeli dopo i due anni di restrizioni dovute al Covid.  Da Roma Bergoglio è tornato a invocare la pace. Ancora una volta. Già prima dell'inizio della celebrazione, il pontefice ha lanciato una preghiera via Twitter: "Signore, converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace; porta gli avversari a stringersi la mano, perché gustino il perdono reciproco; disarma la mano alzata del fratello contro il fratello, perché dove c'è l'odio fiorisca la concordia", le parole scritte da Francesco.

Irina e Albina con la croce al Colosseo (Ansa)
Irina e Albina con la croce al Colosseo (Ansa)

E poi la Via Crucis che ha vissuto il suo momento clou proprio quando Irina, infermiera ucraina, e Albina, specializzanda russa, hanno portato insieme la croce alla XIII stazione, quella che ricorda la morte di Gesù sulla croce. La Santa Sede non è indietreggiata di un millimetro, nonostante le polemiche che hanno preceduto la celebrazione. Confermato dunque il programma anche se la scelta di Francesco era stata definita inopportuna - a guerra ancora in corso - sia da parte dell'ambasciata ucraina nella Santa Sede, sia dalla Chiesa cattolica di Kiev. Per protestare contro la compresenza i media cattolici ucraini non hanno trasmesso la Via crucis.  "Testate come Live TV della Chiesa greco-cattolica ucraina, la rivista cattolica CREDO, Radio Maria e EWTN hanno rifiutato" di mandare in onda la celebrazione, si legge sul sito del Servizio di Informazione Religiosa Ucraina (Risu), affiliata alla Chiesa greco-cattolica. Stessa scelta hanno fatto i canali televisvi nazionali. "Gli ucraini - si legge sul sito della Risu - ritengono che gesti di riconciliazione siano possibili solo dopo la fine della guerra e il pentimento dei russi". 

Irina e Albina durante la Via Crucis (Ansa)
Irina e Albina durante la Via Crucis (Ansa)

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Ma il Papa non si è fermato al gesto simbolico con le due donne, colleghe e amiche in Italia da dieci anni. La Santa Sede ha anche modificato il testo della XIII stazione, altro punto oggetto del contendere alla vigilia: "Di fronte alla morte il silenzio è più eloquente delle parole. Sostiamo pertanto in un silenzio orante e ciascuno nel cuore preghi per la pace nel mondo", il breve invito che ha sostituito la meditazione. Il portavoce vaticano Matteo Bruni ha spiegato che si è trattato di "un cambiamento previsto, che limita il testo al minimo per affidarsi al silenzio e alla preghiera". 

Francesco, insomma, non ha cambiato di una virgola la sua linea, concludendo la celebrazione con queste parole: "Signore, porta gli avversari a stringersi la mano, disarma la mano del fratello alzata contro il fratello" e fà che "gustino la concordia". Il Papa chiude come aveva iniziato, ricalcando il tweet che aveva preceduto la Via Crucis. Un ennesima preghiera per la pace che accomuna tutti quelli che nella pace vogliono credere. Di qualunque fede, colore o nazionalità essi siano. 

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