Verso il sì alle cure con anticorpi monoclonali

Dopo la Germania, anche l’Italia sembra andare nella direzione di un via libera alle terapie anti Covid con anticorpi monoclonali in un utilizzo di emergenza. Una decisione definitiva non è stata ancora presa, ma il ministro della Salute Roberto Speranza sarebbe in pressing sull’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per accelerare l’approvazione di questi farmaci e ieri si è riunita anche la Commissione tecnica scientifica dell’Aifa per esaminare i dati disponibili sui monoclonali. "Sono dati promettenti, ma non conclusivi e domani (oggi, ndr) – ha fatto sapere il direttore generale Aifa Nicola Magrini – avremo un’audizione delle ditte per condividere dati non ancora pubblicati di notevole interesse come approfondimento e faremo una valutazione". Sempre oggi, dopo l’incontro con le aziende, la Commissione tecnico-scientifica Aifa, ha aggiunto, "si esprimerà sulle modalità di utilizzo nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e si potranno così stabilire le categorie di pazienti per cui sono indicati e utilizzabili gli anticorpi monoclonali".

I tempi sembrano dunque stringersi e in merito al costo delle nuove terapie il governo italiano, ha precisato Magrini, "ha individuato un fondo e quindi abbiamo una disponibilità per coprire diverse decine di migliaia di pazienti". Il mercato e la ricerca "sono attivi e in progress, numerose ditte sono coinvolte. Due – ha aggiunto – sono state già autorizzate in emergenza negli Stati Uniti ed è ciò di cui parleremo domani". Gli anticorpi monoclonali sono indicati, secondo gli studi disponibili, in una fase precoce della malattia Covid-19 mentre nei pazienti più gravi hanno dimostrato di non essere efficaci. La stessa Aifa ha pubblicato il 22 gennaio scorso il bando per lo studio clinico sui monoclonali e l’Agenzia europea dei medicinali ne ha avviato l’esame con procedura accelerata. Lo stesso presidente Aifa Giorgio Palù li aveva già definiti dei "salvavita" sottolineando come "sulla loro efficacia ci sono fior di studi e nessuna controindicazione".