Giovedì 25 Aprile 2024

Verona, ok a mozione contro l'aborto. Capogruppo Pd vota a favore

E i dem alzano la voce nei confronti di Carla Padovani: "Chieda scusa, le sue posizioni inconciliabili con quelle del partito". Martina: "Ha commesso un grave errore". Lei non arretra: "La vita è un valore universale, non di partito"

La protesta di 'Non una di meno' in consiglio comunale di Verona (Ansa)

La protesta di 'Non una di meno' in consiglio comunale di Verona (Ansa)

Roma, 5 ottobre 2018 - Una mozione contro l'aborto approvata dal consiglio comunale di Verona diventa un caso. A favore vota anche la capogruppo Pd Carla Padovani, il suo consenso solleva un polverone nel partito. "Errore grave", commenta il segretario Dem, Maurizio Martina. C'è chi arriva a chiedere alla Padovani un passo indietro, o quanto meno le scuse. Ma lei rincara: "La vita è un valore universale e non di partito". E lancia una frecciata ai suoi: "Sulla legge 194 il Pd non ha una linea chiara". 

LA CRONACA - Il via libera al testo arriva nella notte, con 21 voti a favore e sei contrari. Nel documento, sottoscritto anche dal sindaco di centrodestra Federico Sboarina si dichara Verona "città a favore della vita". La mozione prevede, tra le altre cose, finanziamenti per associazioni cattoliche per inziative contro l'aborto. Alla seduta, come in un consiglio precedente, assistono attiviste del movimento femminista "Non una di meno", vestite da ancelle sulla falsariga dei costumi utilizzati nella serie tv "Handmaid's Tale"  (che parla di un futuro catastrofico dove le donne sono brutalmente sottomesse e non possono lavorare, leggere o maneggiare denaro). Le attiviste vengono allontanate dall'aula dopo l'ok alla mozione, quindi diffondono una nota in cui 'denunciano' il voto a favore del testo da parte della capogruppo Pd in consiglio, Carla Padovani.  

Carla Padovani, capogruppo Pd a Verona
Carla Padovani, capogruppo Pd a Verona

REAZIONI - "Ha commesso un grave errore", attacca il segretario dem Maurizio Martina commentando il voto della Padovani.. "La legge 194 non si tocca, nessuna ambiguità su questo punto", aggiunge. "In un contesto del genere, è chiaro che la Padovani non può più essere la capogruppo del Pd", dice il senatore dem Vincenzo D'Arienzo, tra i primi a parlare.  "Io penso che dovrebbe chiedere scusa - rincara la vicepresidente del partito Barbara Pollastrini -. Evidentemente la Padovani non ha la consapevolezza del proprio ruolo di rappresentante del Partito Democratico", aggiunge chiarendo che la mozione approvata dal consiglio scaligero rappresenta "un simbolico e concreto grave passo indietro rispetto a una legge seria e importante come la 194". Sergio Lo Giudice, responsabile diritti del Partito Democratico, spiega che "non c'è un automatismo per quanto riguarda le sanzioni nei confronti di Padovani". Ma "se qualcuno dovesse rivolgersi al collegio dei garanti per deferire la capogruppo, ritengo che il collegio non potrà che confermare l'inconciliabilità di quella posizione con quella" del partito. 

PADOVANI -  Chiamata in causa, in serata inteviene anche la diretta interessata. Che non arretra e, anzi, rilancia. "La vita è valore universale e non di partito", dice Carla Padovani ai microfoni del Tg2000. "Ho votato secondo coscienza. Sulla legge 194 non mi sembra che il Pd abbia una linea chiara", precisa. E conclude: "Non mi aspettavo tutte queste polemiche".

COSA PREVDE LA MOZIONE - Il testo approvato nel consiglio comunale di Verona prevede di inserire nell'assestamento di bilancio finanziamenti ad associazioni e progetti che operano nel territorio, promuovere il progetto regionale "Culla Segreta", proclamare Verona città "a favore della vita". E' stata respinta, invece, la proposta per la sepoltura automatica dei feti abortiti.