Mercoledì 24 Aprile 2024

Venti di guerra nucleare Putin prova i missili e alza il tiro delle minacce "Rischiamo l’escalation"

L’Armata russa simula "un attacco massiccio come risposta a un’offensiva nemica". Cremlino contro l’Italia: "Esclusi da una riunione sulla proliferazione delle armi, gesto ostile"

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Parlano soltanto le armi. Quelle più terribili. Sebbene si tratti di un’esercitazione, fa impressione la manovra orchestrata dall’esercito russo sotto gli occhi dello zar. Vettori Yars e Sineva che partono dalle basi a terra, aerei Tupolev 95Ms che si alzano in volo con i loro carichi di missili da crociera. "Un massiccio attacco nucleare" viene messo in scena da Mosca "come risposta a un simile attacco nemico", spiega il ministro della Difesa Serghei Shoigu. Un messaggio, dunque. Un deterrente, si spera. E il presidente Vladimir Putin, che assiste in video-collegamento ai lanci, avverte che "rimane molto alto" il pericolo di "un conflitto nel mondo nel suo insieme". Echi da terza guerra mondiale, insomma, a cui risponde la Nato: "Difenderemo ogni centimetro quadrato del territorio alleato", annuncia il segretario generale Jens Stoltenberg in conferenza stampa con il premier rumeno Nicolae Ciucia. Nel suo Paese gli Usa hanno deciso di dispiegare la 101esima Divisione aviotrasportata, tra le forze d’elite delle truppe d’assalto americane, schierata per la prima volta in 80 anni in Europa. Una mossa, afferma il Cremlino, che "aumenta i pericoli per la Russia" e potrebbe contribuire a una escalation, mentre il presidente Usa Joe Biden riceve i vertici militari e civili del Pentagono. Secondo Putin, che estende il limite al commercio con i Paesi ostili al 31 dicembre prossimo, "l’Ucraina ha perso sovranità, è uno strumento degli Stati Uniti". E il leader ceceno Ramzanv Kadyrov getta benzina sul fuoco invocando la jihad in un video pubblicato su Telegram. "Non ci fermeremo a Kherson, Odessa, Kiev e Karkhiv", minaccia.

Intanto, si alza la tensione tra Mosca e Roma. Il Cremlino attacca l‘Italia per aver "gravemente violato il suo mandato di presidente" estromettendo gli esperti russi da una seduta della cosiddetta ’Iniziativa sulla lotta alla proliferazione di armi di distruzione di massa (Psi)’ che si è aperta ieri a Roma. Sono parole della portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Che aggiunge: "La Russia considera questa mossa di Roma come ostile, è un altro attacco provocatorio". Pronta la risposta della Farnesina: "La decisione, presa d‘intesa con i principali Paesi partecipanti all‘iniziativa, era stata preannunciata alla Federazione Russa". "L‘esclusione – spiega il governo italiano – è motivata non solo dalla brutale aggressione all‘Ucraina, ma anche alla luce di un atteggiamento sempre più polarizzante e non cooperativo" di Mosca nei fori internazionali di Disarmo e Non Proliferazione.

Sul campo si combatte su tutti i fronti. In particolare nel Donbass ad Est, nella regione di Zaporizhzhia a Sud, ma soprattutto, più a Ovest, in quella di Kherson, dove le autorità filorusse hanno detto che oltre 70.000 civili sono stati evacuati in previsione di uno sfondamento delle truppe di Kiev. Unico segnale vagamente positivo, il cessate il fuoco di due ore vicino a Vasylivka, nella regione di Zaporizhzhia, per consentire la restituzione a Kiev da parte di Mosca del corpo del 24enne americano Joshua Jones, ucciso in agosto nella regione di Donetsk mentre combatteva a fianco dell’esercito ucraino.

Una tregua generale sembra difficile anche da immaginare. "L’Ucraina è diventata un ariete che gli Usa impiegano contro la Russia", ha tuonato Putin, che è tornato ad accusare Kiev di preparare l’esplosione di una bomba sporca per poi incolpare Mosca. Eppure, un accenno a future possibili trattative arriva da Stoltenberg: "La maggior parte delle guerre finiscono al tavolo negoziale", dice, aggiungendo che obiettivo della Nato è "rafforzare la posizione dell’Ucraina al tavolo negoziale fornendole aiuto militare". Con il passare dei giorni si fanno più insistenti le voci su un possibile intervento come mediatore del Vaticano, dopo che il presidente francese Emmanuel Macron, in visita dal Papa, gli ha chiesto di farsi promotore di un’iniziativa contattando Putin e Biden. Una proposta accolta inizialmente in modo favorevole dal Cremlino. "Noi siamo aperti e disponibili a fare tutto il possibile, se c’è una piccola apertura certamente ne approfitteremo", commenta il segretario di Stato Pietro Parolin. E il pontefice, nell’udienza generale del mercoledì, invita nuovamente a pregare per l’Ucraina, chiedendo a Dio che porti "tutti" sulla strada di una pace duratura.

Marco Principini