Giovedì 18 Aprile 2024

Vent’anni alla socia di Epstein "L’amicizia con lui? Un errore"

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L’ex socialite britannica Ghislaine Maxwell è stata condannata a venti anni, il massimo previsto dalle linee guida della giustizia americana: lo ha deciso la giudice di New York Alison Nathan, sei mesi dopo che una giuria di New York l’aveva ritenuta colpevole di aver adescato e manipolato minorenni, tra il 1994 e il 2004, perché fossero sessualmente abusate dal finanziere Jeffry Epstein, il suo ex fidanzato suicidatosi in cella mentre attendeva un processo per la stessa vicenda. "È il più grande rammarico della mia vita aver conosciuto Epstein", ha detto la Maxwell prima della lettura della sentenza. La donna, con addosso una uniforme carceraria blu e le caviglie incatenate, ha definito il suo ex fidanzato come un "uomo manipolativo, furbo e padrone di sé" che ha ingannato tutti nella sua orbita, e si è detta "dispiaciuta" per il dolore che le sue vittime hanno subito. Finisce così, almeno per ora, uno dei processi che ha fatto più scalpore in America e nel mondo, in particolare nel Regno Unito, altro Paese dove la donna vantava amicizie altolocate. Anche a Buckingham Palace. Per la lettura della sentenza c’erano anche Annie Farmer e una donna nota come “Kate“, due delle quattro accusatrici. Sono state loro a inchiodare Maxwell con testimonianze coraggiose e strazianti che hanno convinto la giuria. L’accusa aveva chiesto una condanna tra i 30 e i 55 anni denunciando la sua condotta "scandalosamente predatoria", con uno "spietato disprezzo per gli altri esseri umani". "È stata una criminale calcolatrice, sofisticata e pericolosa che predava ragazzine vulnerabili e le istruiva per gli abusi sessuali", avevano attaccato i pubblici ministeri nella requisitoria, facendo riferimento al fatto che le vittime erano in genere minorenni povere e con storie difficili alle spalle. La difesa aveva chiesto invece una pena "ben al di sotto" dei venti anni, non oltre cinque-sei, sostenendo che la donna è il capro espiatorio dei crimini di Epstein e invocando la sua infanzia "difficile, traumatica, con un padre prepotente, narcisista ed esigente". Un riferimento a Robert Maxwell, ex magnate dell’editoria ed ex deputato britannico morto cadendo dal suo yacht in circostanze misteriose. Una infanzia che l’avrebbe resa "vulnerabile ad Epstein, che incontrò subito dopo la morte del padre: fu il più grande errore della sua vita".