Venezia, tornano le grandi navi: parte la Msc Orchestra tra applausi e fischi

Dopo 17 mesi di stop per l'epidemia di Covid oggi è salpata la Msc Orchestra con a bordo un migliaio di passeggeri. Tensione con il movimento No Grandi Navi

Proteste a Venezia per la Msc Orchestra (Ansa)

Proteste a Venezia per la Msc Orchestra (Ansa)

Venezia, 5 giugno 2021 - A Venezia dopo 17 mesi di stop Covid tornano le grandi navi da crociera, e anche la protesta di chi non le vuole vedere solcare la laguna. Oggi è salpata dopo le 16 dalla Stazione Marittima del Tronchetto la Msc Orchestra con a bordo un migliaio di passeggeri. La nave è passata davanti al bacino di San Marco, ma a scortarla, oltre ai curiosi, anche i detrattori delle Grandi navi. 

Alle Zattere i fischi dei No Grandi Navi si contrapponevano gli applausi di decine di persone che vivono grazie al porto, presenti a San Zaccaria, una vera e propria 'guerra' a distanza tra le opposte fazioni. Il movimento No Grandi Navi ha issato cartelli con slogan: "Fuori le navi dalla laguna" e "No alla monocultura turistica", oltre a lanciando bordate di fischi nel momento in cui è transitata l'imbarcazione.

E un po' più avanti, all'altezza di Riva degli Schiavoni, invece c'erano gli operatori e lavoratori del Porto, favorevoli a una delle loro fonti di lavoro. In Laguna l'Orchestra è stata scortata da quattro rimorchiatori, e ha salutato con un lungo colpo di sirena.

La tensione è diventata una 'battaglia navale' quando alcuni barchini degli operatori delle crociere hanno superato l'area a loro destinata scatenando la reazione del movimento anti navi da crociera, quindi le forze dell'ordine sono dovute intervenire a separare i contendenti con i loro mezzi acquei.

Marco Gorin, uno dei 43 soci degli ormeggiatori: "Questa nave ci dà tanta speranza e fiducia è stato un anno duro dal punto di vista lavorativo, ma di più dal punto di vista psicologico". dall'altra Tommaso Cacciari, leader dei No Grandi Navi: "Sulla finta contrapposizione tra navi e lavoro, il movimento sarà sempre dalla parte di chi perde il lavoro: non saremo mai dalla parte di chi difende questa monocultura che ha desertificato la città".