Velino: Antonio, Gianmarco, Valeria e Gian Mauro. Il ritratto dei 4 escursionisti dispersi

Erano partiti la mattina del 24 per una domenica sul Monte Velino, in Abruzzo. Innamorati della montagna. Oggi ricerche sospese a causa delle condizioni meteo

Valeria Mella e Gianmarco Degni

Valeria Mella e Gianmarco Degni

Avezzano (L'Aquila), 7 febbraio 2021 - Felici sulle vette, il loro paradiso di libertà. "La fortuna è condividere ciò che ami con chi ami", scrive il 2 novembre Valeria Mella, 25 anni, postando su Instagram una foto accanto al fidanzato, è una giornata di sole e luce tersa, i ragazzi sono seduti sulle rocce abruzzesi del Velino, alla grotta di San Benedetto, luogo di leggende e di eremiti, balcone sul mondo a 1.600 metri di quota. Lei  è di una bellezza radiosa, innamorata della vita e di Gianmarco Degni, un anno in più,  la passione di lui per la montagna cresciuta nel negozio di famiglia, articoli sportivi e attrezzatura per sci e scalate. 

"Alla mia solitudine. Grazie per avermi trascinato in queste straordinarie sfumature della più profonda libertà", è il pensiero che il 18 gennaio affida ai social  Gian Mauro Frabotta, 33 anni, ingegnere assunto dall'Eni a Milano, nel 2019 aveva scalato anche l'Himalaya.

Gian Mauro Frabotta
Gian Mauro Frabotta

"Domani vado sul Velino, non ne posso più delle restrizioni Covid, mi manca troppo la mia montagna", aveva confidato a un vecchio amico sabato 23 gennaio Tonino Durante - 60 anni, il più grande dei quattro, una coltelleria proprio davanti al Comune - nell'annunciare  quella passeggiata con piccozze e ramponi in alta quota decisa per il giorno dopo, con il gruppo di sempre. 

Tonino Durante
Tonino Durante

Valeria, Gianmarco, Gian Mauro e Tonino non sono più tornati a casa, ad Avezzano. Inghiottiti forse da una valanga nella valle Majelama, un canalone che incute timore anche agli alpinisti più esperti, a destra e a sinistra le vette a picco, puoi solo andare avanti o tornare indietro. Ma le squadre stanno battendo a tappeto anche la Valle Genzana, più in basso.  Per cercarli, da tutta Italia sono scesi in campo i migliori. Soccorso alpino, vigili del fuoco,  protezione civile, esercito, carabinieri e polizia. Con le sonde Recco, anche manuali, o con i cani. L'ultimo strumento, un 3d radar. Ma le poche tracce si perdono in chilometri e chilometri di neve e solo neve, in certi punti si arriva a 12 metri. Le ricerche  oggi sono state sospese per le condizioni meteo proibitive. Mentre una comunità di amici fa di tutto per sostenere le famiglie, pietrificate dall'angoscia, e segue giorno dopo giorno le notizie. Preghiere e riconoscenza infinita per i soccorritori. Gli amici dei "ragazzi" si riconoscono sui social perché hanno scelto come immagine fissa un quadro, Valeria, Gianmarco, Gian Mauro e Antonio sorridono felici, tra le montagne amatissime, il Paradiso, scriveva l'ingegnere delle cime. 

"Ad Avezzano sembra di essere tornati nel silenzio spettrale del primo lockndown",  racconta il suo dolore su Facebook il 30 gennaio Daniela Stati, ex assessore regionale alla protezione civile, parente della famiglia Frabotta.  Al telefono, la voce provata, dice: "Per me sono quattro persone a cui voglio bene. Sono come tre figli e un amico". Si capisce dalle parole che usa per raccontare il negozio di Tonino, "l'angolo per una chiacchiera un consiglio e sempre un sorriso!". Tanti pensano con un brivido al 14 giugno 2010. Quel giorno Durante, impegnato in un'escursione sul Gran Sasso, vide precipitare un amico, si salvò e riuscì a dare l'allarme.  E Valeria, "quella bella ragazza! Possibile, la figlia del comandante Mella...". Gianmarco, "il figlio di Memmo, negozio per chi ha la passione come te per la montagna. Con tua madre sempre pronta ad accontentare le clienti meno esperte!". E il "suo" Gian Marco, "Giammà a te non ti dico nulla .... Sai bene che sei tanto per tutti noi di famiglia e tanto sono tuo padre e tua madre". Massimo Coccia, direttore artistico della stagione musicale del teatro dei Marsi, ad Avezzano, ripensa al video che Valeria, da anni tra le maestranze - a ottobre la laurea  in fisioterapia -, gli aveva inviato pochi giorni prima di sparire, inghiottita come gli altri dal mistero della valle dove nidificano le aquile.  "Sento davvero il bisogno di tornare in teatro... Ho una gran voglia di ascoltare musica dal vivo", guarda al futuro la ragazza con un sorriso dolcissimo. Il maestro torna alle prime ore, al giorno dell'allarme,  "è stato un colpo. Abbiamo sempre cercato di sperare. Si pensava a qualche grotta, anfratto, rifugio". Ma i giorni sono passati,  oggi la tecnologia si è dovuta piegare al meteo. E anche sui social è calato il silenzio.