Mercoledì 24 Aprile 2024

Veleni, segreti e voragini nei conti "A processo il cardinale Becciu"

Dieci imputati. Secondo gli inquirenti del Vaticano dalle indagini emerge "un marcio sistema predatorio"

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Due righe nel comunicato della Santa Sede: "Sono emersi elementi anche a carico del cardinale Giovanni Angelo Becciu, nei cui confronti si procede, come normativamente previsto, per i reati di peculato e abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione".

È il passaggio più pesante nel testo diffuso dalla sala stampa vaticana. Con decreto in data di ieri, il presidente del Tribunale vaticano ha disposto la citazione a giudizio degli imputati nell’ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. Il processo avrà inizio il 27 luglio per 10 persone e 4 società. Non c’è solo l’acquisto del palazzo di Sloane Avenue 60, da cui comunque tutto è partito. C’è il quadro di quello che gli inquirenti vaticani definiscono "un marcio sistema predatorio e lucrativo".

"Porci". Così Becciu avrebbe definito i magistrati dell’Ufficio del promotore di Giustizia dopo aver saputo che, durante l’interrogatorio del suo ex braccio destro, monsignor Alberto Perlasca, avevano fatto un cenno alla vicenda di Cecilia Marogna. A raccontarlo nel memoriale consegnato agli inquirenti e finito agli atti nel decreto di citazione a giudizio è proprio Perlasca, il cui interrogatorio era avvenuto solo pochi giorni dopo la segnalazione da parte della Nunziatura di Lubiana relativa alla manager cagliaritana e alla sua società Logsic. "Due giorni dopo l’interrogatorio - scrive Perlasca - andai dal cardinal Becciu e gli riferii tutto quello che mi aveva detto il magistrato. Lui rimase molto turbato che si fosse parlato di questo argomento (disse: che porci!), e mi rimproverò aspramente per aver mantenuto nel telefonino i messaggi che lui mi aveva inviato e che avrei invece dovuto cancellare. Io gli dissi che non ne vedevo il motivo, dal momento che lui mi aveva detto che l’operazione era stata voluta dal Santo Padre e quindi io pensavo di agire correttamente". Poi, in un altro passaggio, Perlasca riferisce del consiglio avuto da Becciu, scaricare la app Signal perché cancella le chat. Inoltre monsignor Perlasca, sottolineano gli inquirenti vaticani, "non ha mancato di nutrire dubbi sulla gestione di altre operazioni caldeggiate da Becciu come, ad esempio, il concerto di beneficenza offerto da Claudio Baglioni e di sottolineare la particolare abilità del cardinale nel gestire la comunicazione per veicolare le notizie verso giornalisti compiacenti".

"Le attività istruttorie - riassume il comunicato della Santa Sede – hanno consentito di portare alla luce una vasta rete di relazioni con operatori dei mercati finanziari che hanno generato consistenti perdite per le finanze vaticane, avendo attinto anche alle risorse, destinate alle opere di carità personale del Santo Padre". "Sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni, e attendevo da tempo di conoscere le eventuali accuse nei miei confronti, per permettermi prontamente di smentirle e dimostrare al mondo la mia assoluta innocenza", la reazione di Becciu. La Segreteria di Stato della Santa Sede, individuata nell’inchiesta come ‘persona offesa’ insieme all’Istituto per le Opere di Religione (Ior), si costituirà parte civile nel processo, assistita dall’avvocato paola Severino, ex ministro della Giustizia.