Varriale in aula, tra accuse e testimoni vip

Il processo si è aperto ieri, ma è già stato aggiornato. Il giornalista Rai è accusato di aver picchiato la vittima durante una lite per gelosia

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di Paolo Franci

Aperto e subito aggiornato. Il processo che vede imputato per stalking Enrico Varriale riprenderà in primavera inoltrata, il 9 maggio, quando in aula e a porte chiuse, racconterà la sua verità sulle violenze e le minacce, l’ex compagna dell’ex vice direttore di Raisport. Un processo che nasce dal rapporto sentimentale tra i due risalente all’ottobre del 2020. Un rapporto che, secondo la ricostruzione dei pm, è degenerato la scorsa estate quando, scrive il gip Monica Ciancio: "Durante un alterco per motivi di gelosia la sbatteva violentemente al muro, scuotendole e percuotendole le braccia, sferrandole violentemente dei calci, e mentre lei cercava di rientrare in possesso del cellulare che le aveva sottratto, le afferrava il collo con una mano cagionandole lesioni".

Come in ogni noir sentimentale che si rispetti, le versioni sul ’perché’ divergono: la donna sostiene che Varriale non abbia accettato la fine del rapporto. Lui dice che è lei ad essere accecata dalla gelosia. La donna aveva raccontato: "Mi ha stretto le mani attorno al collo mentre cercavo di difendermi". Varriale aveva invece svelato la sua verità in un’intervista: "Lo so che ho fatto qualcosa che non dovevo fare. Ma so anche che non sono il mostro di Milwaukee... Ci siamo colpiti tutti e due, ma non l’ho picchiata e non le ho mai messo le mani al collo. Alla fine avevo l’occhio pesto, quello messo peggio ero io". Sempre allo stesso giornale, lei aveva dichiarato di avere attacchi di panico: "Mi tornava in mente la sua mano sul mio collo, il suo pollice sul lato della mia gola...". A sostenere le accuse dell’ex di Varriale messaggi e telefonate che il giornalista televisivo ha inviato alla donna. Ci saranno poi tre testimoni in favore dell’accusa – tra cui il portiere del palazzo dove ci fu la lite – e un referto medico. Tra i test della difesa c’è invece Paola Ferrari, ieri in aula.

E non finisce qui, perché Varriale è stato indagato per un’altra vicenda di stalking e violenza. Una storia che ha per protagonista la donna con la quale l’ex conduttore Rai ha intrecciato un rapporto sentimentale successivo ai fatti del processo. L’episodio risale allo scorso 8 dicembre, quando la donna non riuscendo a rintracciare il giornalista, si sarebbe recata a casa sua, trovandolo in compagnia femminile. Situazione tesa che sarebbe degenerata con uno schiaffo di Varriale alla donna che – seguendo il referto del pronto soccorso che parla di trauma cranico – sarebbe caduta a terra battendo la testa. E anche qui le versioni sono opposte.

La donna sostiene di aver poi perso i sensi, di essersi risvegliata e di aver cercato di uscire di casa – chiusa a chiave – dopo aver chiamato il 112 e alla fine di essere riuscita a scendere in strada. Varriale ha raccontato di essere stato vittima di un vortice di gelosia affermando che la donna "è entrata come una furia e ha iniziato a distruggermi casa. Piatti. Bicchieri, soprammobili, qualunque cosa mi veniva tirata addosso e distrutta. Ho provato a bloccarla ed ha cominciato ad urlare ‘non mi toccare, ti denuncio’. Ha preso il telefono e chiamato la polizia e l’autoambulanza. Prima dell’arrivo degli agenti è uscita di casa e non ho saputo più nulla".