ArchiveVariante isolata a Milano, è allarme. Ecco perché Omicron fa paura

Variante isolata a Milano, è allarme. Ecco perché Omicron fa paura

Virus sequenziato all’ospedale Sacco. Il paziente, campano e vaccinato con due dosi, rientrato dal Mozambico

Anche l’Italia ha fermato i voli provenienti dal Sudafrica e da altri sette Paesi africani

Anche l’Italia ha fermato i voli provenienti dal Sudafrica e da altri sette Paesi africani

Dannata Omicron. In un mondo ancora alle prese con la variante Delta l’arrivo di una nuova variante, scoperta in Sudafrica ma probabilmente originaria del vicino Botswana, spaventa.

Perché è rischiosa?

La variante B.1.1.529 , ribattezzata dall’OMS Omicron, presenta 32 mutazioni nella proteina spike.

Variante Omicron, sintomi e vaccini: cosa sappiamo finora

"Si teme che l’elevato numero di mutazioni della proteina spike – è scritto nella circolare del ministero della salute alle Regioni – possa portare a un cambiamento significativo delle proprietà antigeniche del virus". "Il sistema immunitario – osserva il professor Roberto Cauda del policlinico Gemelli – potrebbe non riconoscere la proteina spike modificata da Omicron, evitando così l’azione protettiva degli anticorpi sollecitati dal vaccino".

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Che effetto sulla pandemia?

"Dato il suo potenziale di ‘fuga immunitaria’ e il vantaggio di trasmissibilità potenzialmente maggiore rispetto alla variante Delta – dice il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) – valutiamo la probabilità di un’ulteriore diffusione nella comunità nell’UE come alta. L’impatto potrebbe essere molto elevato".

Come siamo messi in Italia?

Finora in Italia, precisa il ministero della Sanità alle regioni, "non ci sono prove di modificazioni nella trasmissibilità, nella gravità dell’infezione, o nella potenziale evasione della risposta immunitaria".

I vaccini ci proteggono?

Sinora i vaccini hanno agito con efficacia su tutte le varianti scoperte sinora, fornendo una buona copertura contro ricovero ospedaliero e morte e offrendo invece una minore copertura dall’infezione, specialmente per la variante Delta. Forse sarà così anche per la Omicron, ma lo sapremo solo tra un paio di settimane. "Dovremo aspettare qualche giorno – osserva Rino Rappuoli, microbiologo, responsabile Ricerca e sviluppo e Chief scientist di Gsk Vaccines – per vedere i risultati dei vaccini contro la variante sudafricana. Stando ai modelli, la Omicron ha un effetto sui vaccini, che sembrano avere meno efficacia anche dopo le due dosi. Con la terza dose dovremo però arrivare a un livello anticorpale tale da riuscire a coprirla".

Servirà una dose speciale?

L’Agenzia europea del farmaco (Ema) afferma che "per il momento è prematuro prevedere se per la B.1.1.529 sia necessario un adattamento dei vaccini". Il che tecnicamente non sarebbe però un problema: potrebbe essere pronta in 100 giorni. "Se la Omicron dovesse risultare diversa a livello immunologico –osserva Rino Rappuoli – nel giro di qualche mese potremo avere vaccini specifici per questa variante".

Ha senso chiudere le frontiere?

La chiusura delle frontiere ha l’effetto di ridurre la velocità di propagazione del virus: non ne impedirà l’arrivo nel resto del mondo, ma lo rallenterà, forse di alcune settimane. Il che è prezioso per mettere eventualmente a punto un vaccino “ad hoc“. Non a caso hanno deciso lo stop dei voli UE, Regno Unito, Usa, Canada, Giappone, Brasile, Israele, Arabia Saudita, Eau, Giordania, Tailandia, Australia e altri. Un elenco che cresce di ora in ora.

Servono tracciamento e sequenziamento?

Il ministero della Salute ha chiesto di "di rafforzare e monitorare le attività di tracciamento e sequenziamento in caso di viaggiatori provenienti da Paesi o in caso di focolai caratterizzati da rapido ed anomalo incremento di casi". Questo serve per cercare di circoscrivere i focolai.