Variante Delta, Ecdc: entro fine agosto 90% contagi. Dove si trova nel nostro Paese

Oms: "Presente in 85 paesi, diventerà dominante". Speranza: "Va seguita con la massima attenzione". Segnalati a Sassari 15 casi, 3 a Teramo

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Roma, 23 giugno 2021 - La variante Delta va seguita "con la massima attenzione", ha avvertito oggi il ministro della Salute, Roberto Speranza. Perché, la mutazione del Covid, nota anche come indiana, si sta diffondendo a macchia di leopardo anche nel nostro Paese ed "è del 40-60% più trasmissibile" rispetto alla variante più comune in circolazione. Come spiegato dal Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie ( Ecdc), si prevede che "entro fine agosto il 90% delle nuove infezioni nell'Ue da Sars-CoV-2 sarà dovuto a questa variante".

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La mutazione, hanno proseguito gli esperti, "può essere associata a un rischio maggiore di ospedalizzazione". "Gli scenari", esposti nella valutazione dell'Ecdc, "indicano che qualsiasi allentamento durante i mesi estivi del rigore delle misure non farmaceutiche che erano in vigore nell'Ue a inizio giugno potrebbe portare a un rapido e significativo aumento dei casi giornalieri in tutte le fasce d'età, con un aumento associato dei ricoveri ospedalieri e decessi, che potrebbero raggiungere gli stessi livelli dell'autunno del 2020 se non verranno prese misure aggiuntive".

A fare un quadro sull'espansione di questa variante è stato l'Oms: raggiungono quota 85 i Paesi che ne hanno segnalato la presenza sui loro territori, 6 nuovi si aggiungono alla lista. "La variante Delta - ha spiegato l'Organizzazione - è significativamente più trasmissibile rispetto alla variante Alpha e si prevede che diventerà un lignaggio dominante se le tendenze attuali continueranno".  Secondo gli esperti, è prevista una continua evoluzione di Sars-CoV-2 e questo "richiede un rafforzamento della sorveglianza epidemiologica e genomica". Per quanto riguarda le altre mutazioni, la variante Alpha (nuovo nome del mutante scoperto in Gb) resta ancora quella identificata in più Paesi, territori o aree (170), la Beta (stanata originariamente in Sudafrica) in 119, la Gamma (vista per la prima volta in Brasile) in 71 Paesi.

Variante Delta nel nostro Paese

La mutazione indiana comincia a essere presente a macchia di leopardo nel territorio italiano. "Io penso che la questione della variante Delta vada seguita con la massima attenzione, dall'ultima verifica abbiamo visto che solo l'1% dei casi in Italia riguarda la variante Delta", è quando avvertito da Roberto Speranza. Il ministro della Salute ha dichiarato che "ci aspettiamo che aumenterà, ma la dobbiamo seguire con la massima attenzione".

Dopo il focolaio nel Piacentino, oggi nuove segnalazioni provengono da Sassari, dove sono stati confermati 15 tamponi sospetti che, nei giorni scorsi, avevano mostrato una reazione diversa da quella tipica della variante inglese. Ma anche nel Teramano sono 3 nuovi casi. Ottantatré casi di variante Delta sono stati registrati, invece, nei comuni dell'Asl Napoli 3 Sud nelle ultime settimane, nessuno dei quali però ha necessitato finora di ricovero ospedaliero. Di questi contagi, 44 sono stati individuati a Torre del Greco (Napoli)

I nuovi studi e i vaccini

Nuove evidenze sono state pubblicate sulle caratteristiche della variante Delta. Uno studio di Singapore ha mostrato che l'infezione con questo mutante sarebbe associata a maggiori probabilità di fabbisogno di ossigeno, ricovero in unità di terapia intensiva o morte. Anche gli indicatori per la polmonite erano più alti. Inoltre, i parametri indicano una possibile maggior carica virale nei campioni. Nell'ambito della consultazione portata avanti dall'Oms il messaggio chiave è dunque che gli interventi di sanità pubblica in atto per Covid, comprese le misure sanitarie e sociali e i vaccini sono ancora efficaci contro le attuali varianti di preoccupazione (varianti Alpha, Beta, Gamma e Delta). Poiché diversi vaccini sono in uso e in fase di sviluppo, "è necessario un processo decisionale coordinato sulla modifica e l'amministrazione di questo strumento", spiega l' Oms. "Un nuovo gruppo consultivo tecnico esaminerà le prove disponibili e fornirà raccomandazioni sulle modifiche del vaccino, se necessarie". "Dal punto di vista dei regolatori dei vaccini e degli 11 sviluppatori di vaccini che hanno condiviso i loro piani durante la consultazione - informa infine l'ente - sono in corso lavori per valutare la necessità di potenziare i vaccini attuali. Se e quando questo dovesse diventare necessario, sarà importante si continui a lavorare in modo collaborativo. Inoltre, qualunque sia la strategia utilizzata (una dose di richiamo o un vaccino specifico per variante), dovrebbe indurre ampia protezione. Data la prevalenza differenziale delle varianti, la disponibilità del vaccino e i tassi di vaccinazione, potrebbe essere necessaria l'attuazione di un approccio di vaccinazione 'mix and match'".