Variante Delta: l'Italia è quinta al mondo col 26% dei casi

In Europa la mutazione circola di più in Gran Bretagna e Portogallo. L'Oms: "Si evolve rapidamente e potrebbe approfittare dell'allentamento delle restrizioni"

Covid, variante Delta e riaperture (Ansa)

Covid, variante Delta e riaperture (Ansa)

Ginevra, 21 giugno 2021 - Mentre in Italia, come già successo in altri Paesi europei, prosegue la marcia verso la normalità e dal 28 giugno cade anche l'obbligo della mascherina all'aperto, l'unità tecnica anti-Covid dell'Oms rilancia l'allarme per la preoccupante espansione della variante Delta. La mutazione del Covid, spiega Maria Van Kherkove in conferenza stampa, è la "più rapida" a diffondersi e potrebbe approfittare dell'allentamento delle restrizioni in molti Paesi per espandersi. 

Variante Delta: l'Oms

"Questa variante ci preoccupa molto e circola già in 92 Paesi", ha sottolineato Van Kherkove. "Ora ha l'opportunità di trasmettersi con l'aumento della socializzazione, se l'allentamento delle restrizioni avviene troppo in fretta" in una fase nella quale larghe fasce di popolazione non sono ancora vaccinate". Una nota positiva c'è: "In compenso - spiega Van Kherkove - la mutazione non appare legata a un aumento della mortalità e i vaccini continuano a mostrarsi efficaci nel contrastarla. "In ogni caso, è importante sottolineare che occorre ricevere due dosi del vaccino per essere completamenti protetti", ha aggiunto. 

Le previsioni del virologo

Per Fabrizio Pregliasco "la variante delta sta sicuramente facendo aumentare i casi ma è presto per dire se sarà un'ondata drammatica come le precedenti in Gran Bretagna. Speriamo sia solo un colpo di coda dell'epidemia, frenata dai vaccini ma anche dalla bella stagione. Vedremo con attenzione i dati dei prossimi giorni".

Variante Delta, Italia quinta al mondo

Galli: "I suoi contagi qui poco seguiti"

L'Italia è quinta al mondo per la percentuale di casi dovuti alla variante Delta, il 26% secondo le stime del Financial Times relative al periodo compreso fra il primo gennaio e il 16 giugno 2021; il 9% secondo le stime del centro Ceinge-Biotecnologie avanzate relative all'ultimo mese e che segnano un aumento rispetto al 3.4% che risultava dall'analisi relativa al periodo fra il 15 maggio e il 16 giugno. In entrambi i casi la fonte è la banca dati internazionali Gisaid, nella quale tutti i Paesi del mondo depositano le sequenze genetiche del virus SarsCoV2.  Secondo le stime del Financial Times Gran Bretagna e Portogallo sono i Paesi ad avere la maggiore concentrazione di variante Delta, rispettivamente con il 98% e il 96%, fra i Paesi che hanno depositato le sequenze. Seguono gli Stati Uniti con il 31%, quindi Italia (26%), Belgio (16%), Germania (15%),Francia (6,9%). 

La classifica delle regioni

La maggior parte delle sequenze che corrispondono alla variante Delta arriva dalla Puglia (38, pari a circa il 35%), seguita da Trentino-Alto Adige (28, 26%), Veneto (20, circa 18%), Umbria (11, 10%), Sardegna (5, 5%),Campania (3, 3%), Lazio, Sicilia e Lombardia (1 ciascuna, 1%). 

Poche sequenze raccolte

Che si debba andare a pescare i dati in questo mare di sequenze si deve, purtroppo, al fatto che ad accezione della Gran Bretagna, tutto il mondo sta raccogliendo poche sequenze del virus e non fa eccezione l'Italia. Qui il ministero della Salute ha disposto una nuova indagine rapida per stimare la diffusione nel Paese delle principali varianti del coronavirus in Italia, a partire proprio dalla Delta e che prenderà in considerazione i campioni notificati il 22 giugno, dei quali si otterranno le sequenze genetiche. 

Israele: vaccinare i teenager

In Israele intanto si lavora per frenare i contagi da Covid-19 legati agli arrivi internazionali, nel timore che la variante Delta possa diffondersi. E nelle ultime ore il ministero della Salute ha raccomandato di vaccinare i giovani tra i 12 ai 15 anni il prima possibile. Per quella fascia d'età, il vaccino è già disponibile da diverse settimane, ma finora il governo si era limitato a raccomandarlo. 

Canada, no quarantena ai vaccinati

Dal prossimo 5 luglio, i canandesi che tornano in patria e risultano negativi al test sul Coronavirus non dovranno più fare le due settimane di quarantena previste fino a oggi, ha reso noto il governo di Ottawa precisando che i vaccini dovranno essere quelli approvati (Moderna, Pfizer, AstraZeneca e Johnson&Johnson) per non dover esserre sottoposti a quarantena.